Gazzetta di Reggio

Reggio

Scandiano, il marito chiede scusa all’ex moglie minacciata di morte

Ambra Prati
Scandiano, il marito chiede scusa all’ex moglie minacciata di morte

Scarcerato il 50enne, ma ha il divieto di avvicinamento La sua giustificazione: una sfuriata per attirare l’attenzione

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SCANDIANO. Si è scusato e ha ammesso una condotta sopra la righe, dicendosi disponibile a intraprendere un perso psicologico per incanalare un’aggressività che, a suo dire, è stata sempre e solo verbale. È stato scarcerato con la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa (dovrà stare a distanza di almeno 200 metri dalla moglie e dai luoghi da lei frequentati) l’artigiano 50enne accusato di stalking che domenica scorsa si è presentato in caserma a Scandiano: «Se non mi arrestate, uccido mia moglie». Quel giorno il 50enne prima si è presentato sotto l’abitazione dell’ex moglie a Reggio, minacciandola: «Ti taglio la gola», «Ti taglio la testa». Poi, quando la donna – che dopo una separazione turbolenta aveva già sporto denuncia contro l’ex nel 2020 – aveva avvisato i carabinieri, che si erano messi sulle sue tracce, l’uomo li ha raggiunti in caserma ripetendo lo stesso concetto: «Mi dovete arrestare altrimenti la uccido», «Se non mi arrestate adesso lo farete quando l’avrò uccisa», «Se non mi ammanettate la uccido». Vista la flagranza, per il 50enne erano scattate le manette per il reato di atti persecutori.

Ieri in tribunale, durante l’udienza di convalida dell’arresto, l’artigiano – che è incensurato – ha fornito la sua versione dei fatti, di per sé evidenti. Il 50enne ha spiegato che a fargli perdere la testa sarebbe stato un violento diverbio con la moglie a causa della mancata collaborazione per il figlio, al momento in una comunità: lui non si riteneva in grado di assisterlo da solo e avrebbe voluto che fosse affidato alla madre. Secondo il 50ennne, la disperazione lo avrebbe indotto all’atto dimostrativo clamoroso, che l’interessato ha definito una sfuriata per attirare l’attenzione.

Il pm Valentina Salvi ha chiesto la conferma del carcere per il rischio di reiterazione, l’avvocato difensore Raffaella Pellini una misura meno afflittiva, che è stata concessa dal gip Dario De Luca.



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