Estetica chiusa, l’ex dipendente: «Ho avuto paura e ho lasciato»
Reggio Emilia, centro benessere sparito con i soldi versati in anticipo da 97 donne reggiane. La testimonianza di una 33enne: «Un mese da telefonista senza contratto»
REGGIO EMILIA. «Quando ho capito l’andazzo ho deciso che me ne sarei andata. Per favore però non scriva il mio nome: quando ho lasciato il centro ho avuto paura, ho avuto la sensazione che fosse gente pericolosa». A farsi avanti è una ex dipendente di 33 anni del Just Beauty, il centro estetico di Largo Canaletto 5 a Pieve che ha chiuso i battenti (i titolari sono irreperibili) lasciando a bocca asciutta 97 donne tra ex addette e clienti che avevano versato in anticipo pacchetti dal costo medio di 500 euro ciascuno. Le reggiane, che temono di essere state truffate, si sono unite tramite una pagina Facebook e diverse si sono affidate a Federconsumatori nella speranza di un rimborso.
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La 33enne ha lavorato nell’Estetica fino a giugno 2021, «quando ho trovato un altro lavoro in un’azienda metalmeccanica». La giovane non operava direttamente per Just Beauty bensì per Just in Time marketing & advertising, un locale con sede nello stesso primo piano dell’estetica, girato l’angolo: anch’esso adesso è sbarrato e abbandonato. «I titolari erano i medesimi. All’epoca eravamo tre dipendenti in Just in Time, quattro estetiste e la responsabile nell’Estetica più una influencer che postava i video su Instagram – racconta –. Il mio ruolo era di telefonista: inviavo a chi aveva l’appuntamento messaggi di pro memoria, poi dovevo procacciare nuovi clienti, partendo da un elenco sterminato di cellulari in ordine alfabetico. Ho capito subito che non poteva durare. Prima facevo l’estetista e so che i clienti vengono se fai un buon servizio, non certo perché offri pacchetti scontati».
Uno sconto relativo. «Le offerte erano sensate, ripagavano la ditta. Ma era la modalità arrembante a lasciarmi perplessa».
Gli esercenti della zona hanno parlato di un turnover vorticoso di addette. «Confermo. Nel periodo in cui c’ero io volevano mandare via due persone, le quali venivano pure maltrattate. Ho assistito a una scenata a una ragazza, che poi non è più tornata. Mi è spiaciuto molto; non so nemmeno se la pagassero».
Senza contare le condizioni di lavoro. «Ho sempre avuto a che fare con uno dei titolari, il modenese, che diceva di avere varie società. Mi ha promesso un contratto a tempo indeterminato che non ho mai visto. Dopo un periodo di formazione se l’è rimangiato e parlava di un apprendistato. Dopo un mese di tira e molla, in nero, me ne sono andata». La 33enne ha preferito dimenticare questa parentesi, finché non ha letto sulla Gazzetta della vicenda. «Ho controllato: il profilo delle due società, su Instagram, non esiste più».
Racconta di una fiducia tradita un’ex cliente, impiegata di 37 anni, fa da contrappunto. «Faccio parte di quel gruppo numeroso di clienti rimaste a bocca asciutta. E io sono tra quelle fortunate: ho fatto in tempo a usufruire della metà delle sedute del mio pacchetto da 500 euro». Nel periodo di Covid «non me la sentivo di andare in palestra. Per caso ho visto la pubblicità promozionale del Just Beauty sul web. Il centro era vicino al mio luogo di lavoro: un grande pregio. Ho provato e mi sono trovata bene: una stanza solo per me, ambiente pulito, macchinari nuovi. Ho avuto fiducia».
Nell’ottobre scorso l’impiegata ha firmato un pacchetto da 500 euro per il macchinario “Emotion”. «Una sorta di massaggio per rassodare le gambe. I pacchetti promozionali (veri e propri contratti) si pagavano in anticipo. Non mi sono insospettita». La 37enne ha svolto metà delle sedute fino a dicembre. Dopo la pausa natalizia il silenzio. «L’ho trovato strano: di solito erano precisi e scrupolosi nei messaggi WhatsApp. A metà gennaio ho provato a contattarli: niente. Non so se sia stata una truffa pianificata, può essere che si siano trovati in difficoltà economica. In ogni caso avrebbero dovuto avvisare la clientela anziché scomparire».
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