Reggio Emilia, rubano ponteggi in un'azienda edile e scappano speronando il titolare
E' successo ieri pomeriggio a Coviolo. I due - un 40enne residente a Reggio e un 52enne di Bagnolo - dopo essere stati scoperti hanno quasi investito il derubato e sono poi stati inseguiti da carabinieri e poliziotti. Raggiunti, sono stati arrestati per rapina impropria
REGGIO EMILIA. Prima hanno rubato alcuni ponteggi dal cortile di un magazzino di un'azienda edile di Coviolo, poi sono scappati speronando il derubato e due suoi amici che si erano messi a inseguirli. Non solo, i ladri hanno anche rischiato di investirli.
Un furto, classificato poi come rapina impropria, che avrebbe potuto avere dunque conseguenze peggiori, evitate anche grazie all’intervento dei carabinieri reggiani e delle volanti della questura, inviati sul posto dopo l'allarme fatto scattare dal titolare dell'azienda edile di via Volta. I ladri sono stati intercettati e bloccati, e la refurtiva è stata recuperata. Due le persone arrestate: un 40enne residente a Reggio e un 52enne di Bagnolo.
E’ accaduto tutto ieri pomeriggio intorno alle 18, quando i derubati hanno chiamato il 112 per descrivere il furgone Iveco Daily utilizzato dai ladri per fuggire lungo via Marx, in direzione Roncocesi. Ad accorgersi del furto due amici del titolare della ditta, che l'hanno immediatamente chiamato spiegandogli di aver visto due uomini caricare su un furgone alcuni ponteggi che erano stati lasciati di fianco al portone d'ingresso del magazzino.
A quel punto il titolare è piombato a Coviolo e insieme ai due amici ha inseguito il furgone, riuscendo a bloccarlo. I tre sono scesi dai rispettivi veicoli, ma in quel momento i ladri hanno schiacciato sul pedale del gas e, dopo aver quasi investito il derubato, hanno speronato la sua auto riuscendo a forzare il blocco e scappare.
Quando carabinieri e polizia hanno raggiunto il derubato, è passato nuovamente il furgone che a quel punto è stato inseguito dalle forze dell’ordine e bloccato poco lontano. I ponteggi sono stati recuperati in un campo della zona, in via Anita Garibaldi, dove erano stati lasciati dai malviventi con l’obiettivo di far calmare le acque e tornare poi a recuperarli.