Gazzetta di Reggio

Reggio

femminicidio a castelnovo sotto 

Delitto, la figlia ferita alla costola ha cercato di salvare la mamma

Am.P.-T.S.
Delitto, la figlia ferita alla costola ha cercato di salvare la mamma

Paola Melli giudicata guaribile in 30 giorni per le botte subite dall’ex compagno. Oggi sarà sentita

2 MINUTI DI LETTURA





castelnovo sotto. C’è un nuovo e non indifferente particolare che emerge sul delitto di Castelnovo Sotto di lunedì scorso.

Al centro la 35enne Paola Melli che non solo ha visto l’uccisione della madre (la 60enne Tiziana Gatti) ad opera dell’ ormai ex compagno (il liberiano 36enne Osborne Antwi Tukpeh), ma ha cercato disperatamente di salvare il genitore, lottando come un leone durante la colluttazione.

Tutto purtroppo inutile e la figlia della vittima ha riportato per di più la frattura di una costola nonché lividi e diverse ecchimosi (al pronto soccorso è stata giudicata guaribile in trenta giorni). Resta piena di dolori e con una ferita psicologica terribile.

Oggi sarà sentita – come testimone oculare – dai carabinieri che indagano, coordinati dalla pm Piera Giannusa.

Già sentito Giovanni Melli (vale a dire il marito di Tiziana) e poi sarà la volta di Fabio Melli (è il fratello della 35enne). Una serie di interrogatori per ricostruire il contesto familiare in cui è maturato l’omicidio. La famiglia è tutelata dall’avvocato Alice Minari che si avvale della collaborazione esterna del penalista Roberto Sutich.

Delicata anche la situazione del figlio di 5 anni, pure lui presente all’atto violento costato la vita alla nonna Tiziana. Come ha spiegato il sindaco Francesco Monica, il bimbo ha continuato a frequentare la scuola comunale dell’infanzia Girasole-Palomar, ma va aggiunto che è opportunamente seguito da una psicologa per valutarne comportamenti, domande, reazioni a fronte di una vicenda-shock avvenuta sotto i suoi occhi.

Ieri intanto è stata eseguita, alla Medicina legale di Modena, l’autopsia sul corpo della vittima, che dovrà rispondere a numerosi quesiti: primo fra tutti se la 60enne è morta per il violento urto del capo contro un gradino o per i fendenti, se ce ne sono stati più di uno.

L’esame autoptico è stato eseguito dal perito incaricato dalla procura dottor Vittorio Gatto, alla presenza del consulente tecnico della difesa (nominato dall’avvocato Rosanna Beifiori).

L’ispezione cadaverica è durata diverse ore; gli esiti saranno depositati tra tre mesi, ma la pm Cristina Piera Giannusa sarà informata informalmente dei punti più rilevanti. Sulle cause di morte della 60enne e relativa dinamica del femminicidio vi sono due aspetti da chiarire attraverso l’esame autoptico: il trauma alla nuca perché la donna è stata scaraventata contro i gradini e la ferita profonda da arma da taglio (una katana) sempre alla nuca della 60enne.

Il nulla osta del pm, che restituirà il corpo ai familiari, dovrebbe arrivare oggi.

Nel frattempo si sono fatti avanti i congiunti dell’assassino: padre e fratello di Osborne abitano in provincia e hanno preso contatti con l’avvocato per stare vicino al 36enne, ora in isolamento sanitario nel carcere della Pulce.



© RIPRODUZIONE RISERVATA