Il summit a Reggio Emilia: «Serve un osservatorio per la scuola-lavoro»
Migliaia di progetti di alternanza avviati ogni anno. Istituzioni e sindacati: «Analizzare i dati servirà a migliorarli»
REGGIO EMILIA. Sono migliaia gli accordi sottoscritti dalle scuole reggiane con le aziende del territorio per realizzare le ore di alternanza scuola-lavoro, ovvero i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto).
Un numero che dimostra il valore del nostro sistema educativo, che vede nell’alternanza scuola-lavoro uno strumento di crescita e formazione per i ragazzi. «Ma l’attenzione deve essere sempre alta e strumenti anche innovativi per rendere l’alternanza scuola-lavoro ancora più efficace e sicura, possono sempre essere messi in campo». È quanto emerso l’altra mattina a Palazzo Allende, nel corso dell’incontro che Provincia e Comune di Reggio, d’intesa con l’Ufficio scolastico provinciale, hanno convocato accogliendo l’invito dei sindacati all’indomani delle tragedie di Udine e Fermo.
Oltre alla vicepresidente della Provincia con delega all’istruzione Ilenia Malavasi, all’assessore all’educazione del Comune Raffaella Curioni e al dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Paolo Bernardi, con i sindacati erano presenti anche i rappresentanti di Unindustria, Cna e Lapam e un dirigente scolastico per ogni ambito distrettuale. «È stato un incontro molto partecipato e utile che ha permesso di attivare un percorso condiviso per ragionare da punti di vista differenti sull’alternanza», dichiarano la vicepresidente Malavasi e l’assessore Curioni.
Durante il confronto con sindacati, associazioni imprenditoriali e dirigenti scolastici si è ragionato di creare un osservatorio provinciale che raccolga dati, verifichi efficacia dei percorsi in modo oggettivo, coinvolgendo studenti, famiglie, scuole e aziende, lavorando insieme nel rispetto dei ruoli, come sistema provinciale per migliorare se possibile questa importante opportunità per gli studenti.
«Abbiamo già a disposizione numeri enormi grazie alle migliaia di percorsi che le nostre scuole attivano ogni anno – continuano Malavasi e Curioni – Con l’Ufficio scolastico territoriale ci confronteremo su come raccogliere questi dati per poi valutarli in una nuova riunione del tavolo provinciale e far capire ai ragazzi, alle loro famiglie, alle aziende che c’è un’intera comunità educante che si fa carico di un percorso di crescita e formazione dei nostri giovani nel contesto di un’alleanza educativa».
«Avere a che fare con l’analisi dei dati concreti – afferma il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Paolo Bernardi – serve a tutti, anche per non farsi prendere da sensazioni e pregiudizi, positivi o negativi che siano. Quello che le scuole hanno realizzato fino ad oggi in provincia di Reggio in materia di Pcto, con la collaborazione di enti locali e imprese, è un modello generalmente molto positivo: monitorarlo costantemente ci servirà a mantenerlo tale».
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