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A VILLA SESSO 

Dimentica in camera la candela accesa. Divampa l’incendio in una casa in via Ferri

Miriam Figliuolo
Dimentica in camera la candela accesa. Divampa l’incendio in una casa in via Ferri

Una 90enne e il cugino di 67 anni salvati da un agricoltore. Nessun ferito. Il primo piano risulta parzialmente inagibile

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REGGIO EMILIA. La colonna di fumo nero provocata dall’incendio che divampava al primo piano della casa è stata notata da un agricoltore che lavorava in un campo vicino, alla guida del suo trattore.

È stato lui a precipitarsi e ad avvisare gli abitanti dell’abitazione di via Ferri 58, dicendo loro di scappare subito fuori perché qualcosa stava bruciando in casa e di chiamare i vigili del fuoco.

Si sono messi in salvo così Lina Ligabue, 90 anni, e il cugino Pietro Ligabue, che di anni ne ha 67. I due si trovavano al piano terra della grande casa colonica quando l’agricoltore ha dato loro l’allarme e si sono precipitati fuori.

Alle loro spalle la colonna di fumo nero che fuoriusciva da una delle camere da letto al primo piano era già alta nel cielo.

Da via Ferri l’allarme è stato lanciato un quarto d’ora prima delle 11 e, in pochi minuti, sul posto sono arrivati diversi mezzi dei vigili del fuoco e un’ambulanza del 118.

La presenza di due persone anziane nel fabbricato dove era appena divampato l’incendio ha mobilitato i soccorsi. Per fortuna, invece, Lina e Pietro Ligabue erano già usciti, e stavano assistendo impotenti a quanto stava avvenendo alla loro casa.

A innescare l’incendio, racconteranno poi, è stata una candela dimenticata accesa da Cinzia, la figlia 29enne di Pietro, nella propria camera da letto, prima di uscire per recarsi a lavorare.

«Non ci eravamo accorti di nulla – racconta Lina, 91 anni il prossimo ottobre, portati con una forma e lucidità invidiabile –. Io ero in cucina, quando è arrivato quel signore sul trattore ad avvisarci. Se non fosse stato per lui, non so come sarebbe andata a finire. Per fortuna non ci è successo nulla».

A rincuorare lei e il cugino 67enne, dopo essersi accertati che davvero stessero bene, c’erano gli operatori della Croce Rossa, arrivati a bordo di un’ambulanza. Hanno recuperato per loro due sedie e cercato un posto lontano dal fumo e dalle manovre dei mezzi dei vigili del fuoco, messisi subito al lavoro con l’autoscala per spegnere l’incendio, e li hanno fatti sedere, cercando di rassicurarli.

Il rogo è stato domato in poco tempo e davvero l’intervento dell’agricoltore è stato provvidenziale. Ma vedere tutto quel fumo uscire dalla loro casa e mobili e suppellettili, mangiati dal fuoco e anneriti, venire gettati fuori dalla finestra dagli uomini del 115, è stato un trauma per i due anziani. «Potremo rientrare a casa vero?», chiedeva Lina preoccupata.

Dall’abitazione avvolta dal fumo è fuggito il cane della famiglia, che ha continuato a vagare nei campi attorno prima di ritrovare il coraggio di avvicinarsi.

Al termine del lavoro dei vigili del fuoco la stanza dove è divampato l’incendio è risultata non fruibile, almeno fino al ripristino della condizioni di sicurezza.

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