Reggio Emilia, un incidente al giorno è stato provocato dagli animali selvatici
Caprioli e cinghiali sono i più temuti. La tendenza è un forte aumento rispetto agli anni precedenti, a esclusione del 2020 a causa del lockdown
REGGIO EMILIA. Sono stati ben 307 gli incidenti stradali causati da animali selvatici di grandi dimensioni lo scorso anno, 64 (il 26,3%) in più rispetto ai 243 del 2020, ovviamente picco più basso dal 2015 a causa dello scarso traffico dovuto al lockdown.
Ma un dato sensibilmente superiore anche a quelli del 2018 e del 2019, quando vennero registrati rispettivamente 284 e 256 sinistri.
Se i caprioli (169 incidenti) rimangono gli animali con i quali purtroppo è più frequente scontrarsi (ma nel 2015 e 2016 si superavano i 300 incidenti), è sensibilmente cresciuto il numero di collisioni con i cinghiali, che possono superare anche il quintale di peso e che, insieme ai cervi, rappresentano il pericolo maggiore per gli automobilisti.
Gli incidenti stradali provocati da cinghiali (ben 80 nel 2021) sono più che raddoppiati rispetto all’anno prima, addirittura quintuplicati rispetto al 2015.
In aumento anche i sinistri provocati da daini (da 23 a 33), raddoppiati – ma con numeri che rimangono fortunatamente marginali – quelli causati da cervi (da 8 a 17) e lupi (da 3 a 8).
«Anche per i cinghiali la Regione Emilia Romagna ha previsto un piano di controllo, che lo scorso anno ci ha visti organizzare 58 interventi con un prelievo di 71 esemplari, mentre altri 19 cinghiali sono stati abbattuti da proprietari o conduttori di fondi agricoli, in possesso di licenza di caccia, che hanno fatto richiesta per interventi in autotutela, 42 in tutta la provincia e per tutte le specie», spiega il comandante Lorenzo Ferrari.
Gli interventi di controllo del cinghiale vengono organizzati direttamente dalla Polizia provinciale, che si avvale dei cacciatori di selezione degli Ambiti territoriali di caccia (Atc) grazie ad appositi accordi di collaborazione, anche a seguito di segnalazioni delle aziende agricole che subiscono danni ai raccolti o richieste di Regione e Comuni, o possono essere attuati dagli istituti faunistici privati o direttamente dai proprietari-conduttori dei fondi agricoli dietro autorizzazione della Provincia.
«Da quest’anno, grazie alla Regione Emilia Romagna, è stata introdotta un’ulteriore opportunità per i proprietari e conduttori di aziende agricole, che possono nominare fino a due coadiutori di fiducia per gli abbattimenti all’interno delle loro proprietà, ovviamente sempre sotto il nostro controllo», conclude Ferrari.
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