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A Reggio Emilia le vetrine si tingono di rosa. «Facciamo rinascere il centro»

Gabriele Farina
A Reggio Emilia le vetrine si tingono di rosa. «Facciamo rinascere il centro»

La città del Tricolore accoglie il Giro d'Italia con bici, magliette, libri e gadget tematici

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Reggio Emilia «Finalmente diamo un po’ di colore al nostro centro». I commercianti reggiani “benedicono” il passaggio del Giro. Lo attendono da giorni, donando alle vetrine un’atmosfera di festa.
Il rosa è il colore dominante tra biciclette e magliette, libri e gadget tematici. Il ritorno negli affari può non essere immediato quanto le condivisioni sui profili social. Quasi tutti sono però concordi: rifarebbero la scelta di allestire le vetrine e anche di buon grado.

«È un’iniziativa molto bella – commenta Martina La Regina, dipendente di Max&Co. –. Il Giro d’Italia non passa direttamente dal centro, ma è importante per una vetrina di un negozio reggiano esporre una bicicletta storica. Le clienti hanno fatto tantissime foto. Sono molto contente di vedere un’iniziativa che non c’entra niente con la moda di adesso. Abbiamo chiesto loro di taggarci. Ragazze un po’ più giovani e signore hanno pubblicato le nostre immagini».

Soddisfatta la collega Ofelia Curti. «Anche il libro di Giannetto Cimurri è servito molto – garantisce Curti dallo stesso negozio –. Tanti anni fa aveva un Museo della Bicicletta a Reggio: era stupendo. Il libro ce lo hanno chiesto soprattutto le clienti straniere».

Le vetrine a tema in piazza Prampolini non sono un’eccezione. All’Antica Forneria del Corso i giornali rosa diventano ombrelli, le vetrine pullulano di maglie storiche, bottiglie e bicchieri, rigorosamente del colore della festa.

«Eventi come il Giro sono positivi per il centro – osserva Daniela Govi, collaboratrice dell’attività di corso Garibaldi –. Diventa bello vedere la gente che si informa. Crediamo tanto a iniziative del genere».

La medesima convinzione si nota in via Emilia Santo Stefano. La vetrina dell’ottico Boselli è un tribuno di maglie e calici, bici e palloncini con il colore rosa ancora una volta nel ruolo del protagonista.
«Abbiamo allestito la vetrina il 6 maggio – spiega l’ottico Roberto Paolini dall’interno dell’attività – e ai nostri clienti il nostro lavoro è piaciuto sin da subito. Il Comune di Reggio Emilia ci ha supportato. Ci hanno consegnato il materiale di Cimurri. La gente è entrata e ha guardato il nostro allestimento. Può darsi che qualcuno dopo abbia fatto anche qualche acquisto. La vetrina allestita a tema ha aiutato: è una buona iniziativa».

Nutre qualche incertezza in più Liliana Romagnani, titolare della tabaccheria Bonacini. I metri di distanza tra i due luoghi sono pochi, come le differenze tra le vetrine. Molto diversi sono i giudizi rispetto all’iniziativa.
«Nessuno è passato a dire “mi piace” o “non mi piace” il tuo lavoro», recrimina Romagnani. Tuttavia, la titolare non ha il minimo dubbio. Dovesse ripassare il Giro nella città del Tricolore, rifarebbe subito tutto. «Certamente lo rifarei – conferma la titolare –: amo il mio lavoro e la mia città, nonostante tutto».

Più scettico il giudizio di Patrizia Nasi, titolare della Libreria del Teatro. «Il gioco non vale la candela – la posizione di Nasi –. C’è il Giro, ma non c’è nessuno in giro. Dai parcheggi vuoti di piazza Fiume mi rendo conto dell’andamento della giornata e ieri c’erano tanti posti vuoti».
La critica non si limita alla “corsa rosa”. «È carino collaborare con iniziative così, ma non porta a niente. L’incasso ieri mattina è stato nullo – conclude Nasi –. Idem per Fotografia Europea. Non sono nemmeno passati per le foto». 


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