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Guastalla. Enrico Brizzi approda all’ostello del Po

Guastalla. Enrico Brizzi approda all’ostello del Po

Lo scrittore giovedì 26 alle 21 con il suo “Il fantasma in bicicletta”

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Guastalla. Dopo Reggio Emilia, Enrico Brizzi arriva nella Bassa per presentare il suo ultimo libro, “Il fantasma in bicicletta”: sarà giovedì 26 maggio alle ore 21 all’ostello del Po.

Primi anni Venti del nuovo Millennio. Il mondo è sprofondato nella paura e nello sconforto, e uno scrittore ha bisogno di essere salvato. È Enrico Brizzi, bloccato in casa in un cupo inverno pandemico mentre aveva progettato di pedalare verso il Mar Nero.

A salvarlo è un altro scrittore, Giovannino Guareschi, di cui ritrova provvidenzialmente vecchi libri e il reportage di un viaggio speciale: «Il giretto in bicicletta” del 1941, un anello di oltre 1.200 km da Milano alla Riviera romagnola e ritorno via Ferrara, Verona, Lago di Garda. Erano tempi di guerra, scontri politici, fatica culturale: tempi non così diversi dai nostri. E così Brizzi decide di intraprendere a sua volta un doppio viaggio.

Uno fisico, insieme ai suoi “Forzati della strada”, lungo un percorso che ricalca quello di Guareschi. L’altro letterario, sulle tracce di uno scrittore popolare e controverso, la cui vita si intreccia alla storia d’Italia in modo di volta in volta drammatico, umoristico, sentimentale. Per scoprire che, se da allora la nazione è assai cambiata, il “mondo piccolo” e i suoi abitanti sono ancora lì a giocare a nascondino sotto il velo della modernità.

La vicenda umana, editoriale e politica di Giovannino Guareschi si ricollega così all’avventura ciclistica di Brizzi attraverso luoghi che appartengono a entrambi. Questo incontro produce un Big Bang inatteso, da cui prende forma un’opera che non è biografia né reportage, ma vero romanzo di formazione nazionale in cui giocano il loro ruolo Zavattini e Malaparte, Longanesi e Pasolini, le riviste satiriche e i fogli di partito,i cinegiornali e Carosello. Nell’ordito fine di questa narrazione corrono i fili che, ieri come oggi, ci tengono insieme: la forza delle radici e le ambizioni metropolitane, l’arte e le ideologie, l’anticonformismo e la menzogna. Due scrittori, due vite, due biciclette e un Paese solo, il nostro.

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