Scandiano, Irene uccisa da un malore a 21 anni
La studentessa viveva con la famiglia ad Arceto. Venerdì si è sentita male ed era stata trasportata d’urgenza all’ospedale Maggiore di Parma, domenica il decesso
SCANDIANO Morta in meno due giorni in seguito a un malore improvviso, le cui cause sono ancora da chiarire. È stato un giorno di enorme dolore per Arceto, quello di ieri, segnato dalla scomparsa della 21enne Irene Montruccoli, studentessa di Ingegneria, ricoverata all’ospedale Maggiore di Parma già dal pomeriggio di venerdì. La ragazza, classe 2000 che avrebbe compiuto gli anni fra pochi giorni, aveva accusato fortissimi dolori nelle prime ore dopo pranzo, la famiglia aveva subito dato l’allarme avvisando il 118. Un medico vicino di casa ha prestato le prime cure dopo aver notato l’arrivo dei mezzi di emergenza, i sanitari hanno poi deciso per un ricovero immediato al centro neurologico di Parma e hanno chiesto l’intervento dell’elisoccorso, che ha trasportato Irene al Maggiore.
Da allora, la 21enne non ha ripreso conoscenza sino al decesso, arrivato nella mattinata di ieri. Ora verranno effettuati approfondimenti clinici per stabilire la causa della morte.
La ragazza aveva lamentato problemi nei giorni precedenti, ma nulla che potesse far pensare a una tragedia simile. Irene lascia i genitori e la sorella Ilaria, bagnina e operatrice della cooperativa Azzurra che da tempo gestisce l’omonima piscina comunale di Scandiano. Proprio Ilaria l’ha ricordata su Instagram, con una foto in cui compaiono abbracciate, e poche dolenti parole: «Eri e sarai sempre la più bella, la più intelligente, la più buona e la più forte tra noi due e tra tutti gli altri. Rimarrai per sempre con me angelo mio, dentro il mio cuore e dentro la mia anima. Il nostro legame andava e continuerà ad andare oltre ogni cosa».
Irene era un volto noto dello sport reggiano, fra le protagoniste della scuola Sho-Gun Karate vincitrice di tanti premi nazionali, e alle superiori aveva gareggiato spesso anche in diverse specialità di atletica, come il lancio del peso.
Dopo essersi diplomato al liceo scientifico dell’istituto Gobetti di Scandiano nel 2019, si era iscritta alla facoltà di Ingegneria di Modena e stava preparandosi a concludere il percorso della laurea triennale con la tesi, dopo un triennio di esami segnati da ottimi voti.
Per concentrarsi sullo studio, Irene aveva parzialmente rallentato l’impegno sportivo che l’aveva vista perennemente in palestra per un decennio, con lo Sho-Gun Karate del maestro Paolo Lazzarini. Un cammino che, assieme alle amiche e compagne di squadra, l’aveva vista ottenere tanti brillanti risultati, sia individuali che come formazione sportiva, nelle varie categorie giovanili.
Per tutti quelli che la conosceva la speranza era che le sue condizioni potessero migliorare. Ieri la terribile notizia.
Adriano Arati