Reggio consegna lo scudetto al Milan: città travolta dal tripudio rossonero
Momenti di tensione per i tanti tifosi arrivati senza biglietto, poi la grande festa per la vittoria
Reggio Emilia Una seconda curva fuori dal Mapei Stadium. L’hanno popolata ieri centinaia di tifosi del Milan senza biglietto, arrivati comunque a Reggio Emilia da tutta Italia per seguire il match-scudetto il più vicino possibile alla loro squadra del cuore. Del resto in città era chiaro a tutti che la folla di sabato alla stazione Av Mediopadana per l’accoglienza dei giocatori sarebbe stata soltanto un assaggio dell’invasione rossonera in città.
SICUREZZA
«Sarà un fine settimana impegnativo», aveva detto sabato scorso il questore di Reggio, Giuseppe Ferrari, a margine di un incontro pubblico. E la previsione si è avverata: per la partita dell’anno – che ha comportato un enorme sforzo organizzativo a livello di ordine pubblico coordinato da via Dante – la questura ha dirottato quasi tutti gli uomini in servizio, dirigenti di ogni settore compresi. Oltre duecento uomini (tra poliziotti in tenuta antisommossa, polizia ferroviaria e stradale, carabinieri e polizia locale) hanno sorvegliato la città a partire dalle 9 del mattino, ruotandosi su ben quattro turni fino a mezzanotte. Sorvegliati speciali i “punti caldi” di accesso alla città: casello autostradale, tangenziali e soprattutto la stazione storica ferroviaria, dove alle 16 sono arrivati da Milano i “Diavoli”, la tifoseria più turbolenta: 700 ultras scortati perfino dalla Scientifica. Anche il tragitto dalla stazione allo stadio è risultato delicato. Due autobus di Seta, infatti, sono stati costretti a fermarsi a causa di un’avaria e i passeggeri, invitati alla pazienza, hanno dovuto attendere. I primi fumogeni si sono visti già al casello autostradale, dove dai finestrini abbassati sono sventolate maglie e sciarpe. Calorosi i saluti tra i “fratelli” milanisti alla guida: cori, urla, clacson.
CAPITOLO «NO BIGLIETTO»
Lo spauracchio delle azioni di forza da parte dei tifosi tagliati fuori dal sold out è stato, fin dall’inizio, il timore numero uno. Come previsto centinaia di milanisti si sono riversati nel prato fuori dalla curva ospiti del Mapei per tentare il tutto per tutto. I delusi sono stati tanti. «È vero che non hai visto la partita ma di oggi ti ricorderai anche dove hai parcheggiato»: così un tifoso ha rincuorato un compagno di biglietto mancato. Al fischio di inizio, molti hanno sperato ancora di riuscire a mettere piede allo stadio. «Sono sicuro che ce la facciamo»: così un ragazzo agli amici milanesi. Uno di loro, Alessandro, si è detto amareggiato perché «molti sono riusciti a entrare con biglietti contraffatti con Photoshop». E sull’epilogo della partita non ha nascosto la negatività: «siamo andati via da Milano per non vedere l’Inter festeggiare lo Scudetto».
SFONDAMENTI
Di sfondamenti durante Sassuolo-Milan ce ne sono stati diversi. Il primo all’inizio nella tribuna nord, dove un tifoso si è arrampicato su un cancello lato Mediaworld, riuscendo ad aprirlo e facendone entrare altri. Nel primo tempo un altro episodio ha riguardato la tribuna est: qui, tramite l’uscita di sicurezza, un gruppo è riuscito a scavalcare e a infilarsi dentro. In totale si è trattato di una cinquantina di “intrusi”, che sono stati lasciati passare – temendo disordini peggiori – intervenendo a chiudere la falla. A fine intervallo una nuova offensiva è stata registrata nella tribuna sud, dove un gruppo più nutrito di ultras ha sfondato i cancelli ed è entrato.
EMOZIONI DA GOAL
Al 17’ minuto lo stadio è esploso, così come la seconda curva fuori dai cancelli. «Sono tutti gasati», ha commentato Luca, bolognese. «Se davvero vince sarà il casino più totale ma speriamo non succeda nulla di brutto perché deve essere una giornata solo di divertimento», ha aggiunto.
Al 32’ un nuovo boato: Giroud, è doppietta. E questa volta il coro è per lui, prima della classica “non ti lasceremo mai” dedicata alla squadra e intonata a gran voce. Il terzo goal arriva dopo pochissimo – lo firma Kessié al 36’ – e lo schema è lo stesso. Ormai il viso dei tifosi è disteso: il 3 a 0 ha il sapore di vittoria. E tutti vorrebbero entrare: a fine intervallo, un’altra offensiva è stata registrata nella tribuna sud, dove un gruppo più nutrito di tifosi rossoneri ha sfondato i cancelli ed è entrato. Al 78’ si è esultato per il goal di Ibrahimovic, po annullato. Si è infatti capito ben presto che Leao, autore dell’assist, è partito in fuori gioco. Rete non valida. «Annullato!»: hanno avvisato quelli che stavano seguendo il match dal cellulare. Un po’ di delusione tra la folla è sembrata esserci, ma nessun dramma: ormai la vittoria del campionato sembrava reale. Fuori dallo stadio le persone sono continuate ad arrivare fino alla fine. Una marea rossonera. A dieci minuti dal fischio di fine c’è stato l’assalto definitivo: prima 250 persone si sono scagliate contro i cancelli sul lato nord e sono riuscite ad aprirsi un varco, poi lo stesso è accaduto in un altro luogo, quest’ultimo arginato. A quel punto all’interno già erano esplosi i festeggiamenti, che comunque si sono svolti senza particolari incidenti.
FESTEGGIAMENTI
«Ci siamo organizzati per una giornata di sport dalla portata internazionale – aveva detto sempre il questore Ferrari – sarà un modo per mettere in luce Reggio Emilia come città importante in grado di ospitare grandi eventi». E così è stato. L’unico intervento del 118 è stato registrato alle 20 ma nulla di grave: mentre erano in corso i caroselli in circonvallazione, un’ambulanza è stata chiamata per un ultras milanista che si era procurato un taglio a una mano. Diversi invece gli interventi dei vigili del fuoco per spegnere alcuni principi di incendio lungo il tragitto del corteo.
GLI OCCHI PUNTATI
Sono stati oltre 100 i Paesi connessi con Reggio Emilia: dall’Indonesia al Giappone, da Trinidad Tobago al Brasile, fino ad arrivare alla Cina, Australia e Canada. E sono stati 240 gli eventi in 50 Paesi diversi gli eventi nel mondo organizzati dai Milan Club per assistere tutti insieme all’incontro del Mapei. «Siamo noi siamo noi i campioni dell’Italia siamo noi», hanno cantato i tifosi impazziti di gioia. Poi, naturalmente, non sono mancati agli insulti agli interisti. I festeggiamenti hanno travolto Reggio Emilia fino a tarda serata. Il Milan, per la 19esima volta nella sua storia, è campione d’Italia.
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