Scandiano, sulla morte di Irene aperta un'indagine
Scandiano, attese le prime risposte dall'autopsia. Commossa attesa ad Arceto prima di tributare l’ultimo saluto alla 21enne. Il sindaco Nasciuti: «Dolore profondo che ci unisce. Rispettiamo la sofferenza altrui»
Scandiano La comunità arcetana, così come la famiglia, resta in attesa degli esami per identificare le cause del decesso di Irene Montruccoli, morta a 21 anni dopo due giorni di agonia. La giovane si era recata al pronto soccorso ben due volte prima di accusare il malore che poi le è stato fatale.
«Ciao angelo». La comunità di Arceto assiste incredula dinnanzi alla morte della 21enne, scomparsa domenica all’ospedale Maggiore di Parma.
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Nella parrocchia Santa Maria Assunta è il tempo del silenzio dopo la veglia di preghiera di venerdì. Quel giorno Irene accusa fortissimi dolori subito dopo pranzo. La famiglia dà l’allarme e il personale de l 118 la trasferisce in elisoccorso all’ospedale parmense. Domenica mattina i medici ne hanno dovuto accertare la morte.
L’ex karateka era iscritta alla facoltà di Ingegneria presso l’ateneo di Modena e Reggio Emilia. «Non ci sono parole per commentare la notizia della scomparsa improvvisa di Irene, ragazza di soli 21 anni che abitava ad Arceto – scrive il sindaco Matteo Nasciuti su Facebook –. Un dolore profondo, quello della famiglia, a cui tutta l’amministrazione comunale e tutta la comunità scandianese si uniscono. Ovviamente siamo a disposizione per qualsiasi esigenza».
Il post del sindaco riceve oltre cento commenti di condoglianze. La notizia si diffonde nella frazione e sui canali digitali. Emerge un ricordo di una giovane «dolce ed educata, a volte persino timida. Bellissima a dir poco. Una gran ragazza». La determinazione della giovane era evidente invece sul “tatami”, la superficie degli incontri di karate. Si distingueva nella forma del combattimento o “kumite” e otteneva medaglie a raffica con i colori reggiani della Sho-Gun.
Nel 2016 la giovane è oro regionale nei Cadetti (e bronzo nazionale) dopo aver vinto diversi argenti nel 2015. Nel 2017 è argento nazionale e regionale nella categoria Speranze. Nel 2019, il diploma scientifico all’istituto Gobetti le schiude le porte alla facoltà d’Ingegneria Unimore.
Irene decide di concentrarsi sullo studio e si avvicina alla laurea, preparandosi a concludere la tesi.
«Eri e sarai sempre la più bella, la più intelligente, la più buona e la più forte tra noi due e tra tutti gli altri. Rimarrai per sempre con me angelo mio, dentro il mio cuore e dentro la mia anima. Il nostro legame andava e continuerà ad andare oltre ogni cosa», tributa la sorella maggiore Ilaria.
Un legame così forte da far scivolare via i commenti lesivi della memoria, pubblicati da diversi profili. «Di fronte a tragedie come questa, che scuotono tutti noi, riteniamo che l’unica cosa da fare sia rispettare la sofferenza di chi ha perso troppo presto una figlia, una sorella, un’amica», conclude il sindaco.l
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