I sindacati contro l’Ausl reggiana: «Non rispetta l’intesa per i medici»
Cgil, Cisl e Uil regionali: «No ai privati per i pezzi centrali della sanità»
Reggio Emilia «Non affidiamo pezzi centrali della sanità pubblica ai privati». A chiederlo sono Cgil, Cisl e Uil.
I sindacati intervengono compatti a livello regionale dopo un incontro con la direzione generale dell’Emilia- Romagna. Cgil, Cisl e Uil affrontano i casi reggiani in parallelo con altre criticità del territorio emiliano-romagnolo. La riforma del titolo V della Costituzione ha aumentato le competenze regionali in sanità.
«La Regione ha scelto la via più breve – attaccano gli esponenti sindacali –, quella di continuare a tappare falle investendo risorse pubbliche senza alcuna prospettiva creando, oltretutto, situazioni di grande disomogeneità economica nei confronti dei medici ospedalieri».
Tutto ciò, specificano i sindacati in una nota «sapendo che i medici esterni vengono inseriti nei dipartimenti ospedalieri per prestare le stesse delicatissime mansioni che svolgono i medici dipendenti ma con retribuzioni molto ma molto più generose». Tale divario creerebbe, secondo il punto di vista sindacale, un divario tra professionisti della salute.
«Risulta difficile a questi medici sentirsi parte della rete organizzativa, proprio per la peculiare occasionalità della loro prestazione lavorativa – assicurano gli esponenti sindacali –. Inoltre, sarà necessario verificare con grandissima attenzione la competenza clinico-professionale dei professionisti forniti dall’appaltatore, per la garanzia della sicurezza delle persone che accederanno ai servizi in appalto».
Ieri s’è speso sul tema Matteo Nasciuti, sindaco di Scandiano. Nasciuti interviene sui pronto soccorso all’ospedale Magati scandianese e sull’omologo San Sebastiano di Correggio.
I sindacati ricordano un verbale d’intesa del 29 aprile per i servizi di emergenza-urgenza. Nonostante ciò, gli esponenti sindacali accusano: «La stessa Azienda Usl di Modena e quella di Reggio Emilia pubblicano avvisi per la fornitura di servizi medici ospedalieri che non rientrano nelle misure condivise nell’intesa».l
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