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Reggio Emilia, ai Pronto Soccorso 1,5 milioni per i medici “a chiamata”

Ambra Prati
Reggio Emilia, ai Pronto Soccorso 1,5 milioni per i medici “a chiamata”

L'Ausl: ecco il bando di gara con procedura urgente

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Reggio Emilia Un milione e mezzo di impegno finanziario complessivo per un anno: tanto costerà appaltare i medici di Pronto Soccorso e automedica dell’Ausl di Reggio Emilia. Lo si evince dal bando di gara pubblicato, che fa luce su tanti aspetti del vespaio sollevato dal ricorso a camici bianchi “a chiamata” o “mordi e fuggi” per supplire alle carenze di personale.

Estate inaffrontabile
Il disciplinare di gara è una «procedura negoziata urgente», sotto forma di «lotto unico di assistenza medica specialistica presso i servizi di Pronto Soccorso dell’Ausl di Reggio Emilia», formato da dieci allegati. Il motivo di tanta urgenza è messo nero su bianco: «Le condizioni dei servizi sanitari che si verificheranno a breve, nell’imminenza della stagione estiva, non consentono di far fronte alle esigenze delle funzioni sanitarie con ordinari strumento di reperimento del personale medico e all’urgenza i provvedere», perciò «onde evitare l’interruzione dei servizi serve «procedere a un affidamento che non era previsto». Sebbene i ripetuti appelli dei sanitari e dei sindacati rendessero facilmente prevedibile che, con le ferie, la coperta già corta dei turni sarebbe diventata inaffrontabile.

Durata e costi
La durata è semestrale: luglio-dicembre 2022 (importo 378.720 euro) con la facoltà di rinnovo alle medesime condizioni per altri sei mesi, gennaio-giugno 2023 (importo 684.480). «Il valore globale stimato dell’appalto è pari a 1.225.200 euro»; aggiungendo «l’Iva al 22% sugli appalti e altre imposte e contributi di legge» si arriva al totale di 1,5 milioni di euro. La gara sarà svolta attraverso la piattaforma telematica regionale Intercert-ER Sater e «l’individuazione dell’aggiudicatario avverrà secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior apporto qualità/prezzo», com’è prassi per i cantieri – ma qui si parla di salute delle persone – e con un sistema punti che sarà valutato da una Commissione. Da notare che, trattandosi di un bando europeo, possono partecipare anche «operatori economici di altri Stati», con l’obbligo però per il personale di parlare italiano. Sono previsti “paletti” precauzionali: «Non può essere affidata in subappalto l’integrale esecuzione del contratto», trattandosi di «contratto ad alta intensità di manodopera», tuttavia il vincitore potrà, previa autorizzazione, subappaltare il 30%. Un altro paletto è costituito da una garanzia (o fideiussione) del vincitore pari al 10% e dal fatto che «sono esclusi gli operatori economici che abbiano affidato incarichi a soggetti che hanno esercitato, in qualità di dipendenti, poteri autoritativi o negoziali presso l’amministrazione affidante negli ultimi tre anni». Chi può partecipare? I requisiti di idoneità del consorzio o singola impresa è molto generico: basta «l’iscrizione nel registro della Camera di Commercio oppure nel registro delle commissioni provinciali per l’artigianato per attività coerenti con quelle in oggetto».

Scandiano first
Le attività previste sono: Pronto Soccorso, automedica, Osservazione breve e intensiva (Obi) e Medicina d’Urgenza. È riportato un prospetto dei «fabbisogni in gara»: al primo posto l’ospedale Magati di Scandiano (tutti i turni dal lunedì alla domenica), l’altra metà per «l’estivo su tutte le sedi aziendali» poiché «è una media solo indicativa e non corrisponde all’orario di copertura, che dovrà essere garantito con un case-mix di turni».

Requisiti del personale
Il personale «dovrà possedere i seguenti requisiti: laurea in medicina e chirurgia, abilitazione alla professione medica, iscrizione a un Ordine dei medici italiano, specializzazione in medicina e chirurgia di accettazione e Urgenza o discipline affini e Anestesia e Rianimazione e/o abilitazione di medico dell’emergenza territoriale», ad esempio nell’ultimo caso alla centrale operativa del 118. I nuovi assunti avranno un rapporto di lavoro esclusivo: «Non devono avere alcun rapporto di lavoro dipendente con il servizio sanitario nazionale, né con altri enti o aziende pubbliche o private, né essere pensionati nella stessa azienda negli ultimi tre anni». Da notare che tutta questa documentazione funziona tramite autocertificazione, che «verrà verificata».

Personale di serie B
Il bando di gara nulla dice sul compenso – secondo i sindacati da favola – dei dottori “a chiamata”, se non che lo stipendio non potrà essere inferiore a quello del pubblico. Piuttosto i camici bianchi in appalto paiono dei lavoratori di serie B. Non solo «mai, in nessun caso, il personale dell’aggiudicatario potrà essere considerato dipendente dell’azienda», ma il medico – passati i dieci giorni di orientamento, dopo i quali potrà essere accettato o no – dovrà spostarsi «con mezzi propri», avere un’assicurazione propria, portarsi dietro perfino i farmaci («sono a carico della stazione appaltante i farmaci e tutto il materiale consumabile»), «accedere alle mense ospedaliere» ma «al costo effettivo». Soprattutto se non supera la visita di idoneità, se si ammala, se non si presenta in servizio o si presenta in ritardo, se ha un «comportamento inaccettabile» o «non sufficientemente qualificato», il dottore potrà essere lasciato a casa seduta stante con l’obbligo per il suo datore di lavoro di sostituirlo «il giorno successivo». A meno che l’Ausl non ritenga «che l’eventuale eccessivo turn over pregiudichi la qualità dei servizi». 


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