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È morto a 75 anni Moris Bonacini dirigente politico e uomo di cultura

È morto a 75 anni Moris Bonacini dirigente politico e uomo di cultura

Militante e funzionario del Pci è stato anche assessore regionale all’Ambiente

05 luglio 2022
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Reggio Emilia È scomparso a Reggio Emilia all’età di 75 anni Moris Bonacini, politico e amministratore oltre che sociologo, antropologo per vocazione e studi.

Bonacini è stato fin da giovane dirigente politico, prima nella Federazione Giovanile Comunista di Reggio Emilia come segretario provinciale dal 1961 e poi in segreteria nazionale. Passato al Pci nel 1968, è stato membro della segreteria provinciale reggiana dal 1972 al 1976 e poi in quella regionale dal 1979. Nel gennaio 1982 viene confermato membro della Segreteria e del Comitato regionale. Contestualmente viene eletto tra i membri del Comitato direttivo, designato a far parte della delegazione del partito presso il Comitato regionale della Fgci e nominato responsabile del Dipartimento problemi della cultura. Nell’aprile 1983 esce dalla Segreteria regionale e dal Dipartimento, dove gli succede Walter Tega, pur continuando a rivestire incarichi di direzione nel settore della cultura e delle istituzioni. Come amministratore pubblico Bonacini ha rivestito la carica di consigliere comunale e regionale. In assemblea legislativa regionale nel corso della quarta e quinta legislatura, dal 1985 al 1995, è stato prima consigliere comunale, poi regionale, ricoprendo l’incarico di capogruppo e presidente di commissione. Dal 1990 al 1995, nella giunta Boselli-Bersani, fu assessore all’Ambiente.

A piangere Moris Bonacini, anche l’ex compagna di partito nonché ex sindaco di Reggio, Antonella Spaggiari. «Sono molto rattristata dalla notizia – queste le sue parole – ricordo Moris come persona colta e rigorosa, un vero riformista che accompagnava la visione alla concretezza della cultura di governo. Diede la sua disponibilità a far nascere Reggio nel Mondo e dimostrò anche in quell'occasione notevole intuizione e dedizione. Sono molto grata per questo. Era Figlio di Pierino, va ricordato, e forse è da qui che arriva il suo rigore. Aveva un carattere riservato ma Moris era in realtà un uomo brillante e ironico. Sono bei ricordi quelli che associo alla sua figura». Così lo ricorda invece Fausto Giovanelli: «Moris è stato un militante e un funzionario del Pci di grande valore. Studiava, ascoltava e dirigeva col rigore e con l’etica civile di quel partito ai massimi livelli della città di Reggio Emilia e della Regione Emilia Romagna. È stato un compagno e un amico sempre corretto e generoso. Per me indimenticabile e ancora presente. Ricordo molto distintamente l’approccio innovativo e riformista con cui organizzò e diresse seminari che formavano e facevano crescere la cultura di governo dell’allora grande partito di governo dell’Emilia Romagna. Il convegno “Reggio verso il 2000” tenuto nell 1985 fu uno scatto in avanti di idee visione apertura al nuovo che maturava. Ha fatto politica ad alti livelli con grande attenzione ai fermenti culturali e sociali di una realtà dinamica. Un grande uomo squadra – chiude Giovanelli – in un tempo di prestigio e un vero dirigente della politica».

Bonacini è stato anche il fondatore e presidente di Reggio nel Mondo, l’agenzia del Comune di Reggio Emilia che ha gestito le relazioni internazionali dell’amministrazione e i progetti di cooperazione decentrata. Da sempre grande appassionato di cultura (fu tra i fondatori di Ater), Bonacini è stato autore di romanzi dedicati al mondo contadino e a storie di migrazione, ma anche saggi di carattere sociologico. Era noto il suo amore per la musica, una passione che è stato capace di trasmettere a entrambi i figli musicisti e musicologi. L’agire di Bonacini è stato caratterizzato da una notevole capacità di visione mai dissociata dalla concretezza legata ad una consapevolezza storica, ma anche una conoscenza antropologica delle nostre terre. Tra le sue citazioni preferite, quella del giornalista e poeta ceco Jaroslav Seifert che nel suo libro “Tutte le bellezze del mondo” scriveva: “Nella nostra vita ci sono comunque cose che, amandole, possiamo trattenere con le mani e con il cuore. Ed è possibile conservare in tal modo l'amore fino alla morte”.

Moris Bonacini lascia la moglie Fabrizia, i figli Andrea e Nicola e il nipote Tiziano. Le esequie si terranno in forma privata, mentre la camera ardente è stata allestita nell’obitorio del Santa Maria Nuova e la salma sarà esposta oggi dalle 9 alle 17. l

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