Gazzetta di Reggio

Reggio

Gualtieri

Si sfila il braccialetto elettronico, viene arrestato per evasione

Tiziano Soresina
CERRETO GUIDI. Braccialetto elettronico  applicato dai carabinieri di Empoli ad un giovane di Cerreto Guidi, agli arresti domiciliari per  reati di estorsione a Montespertoli e detenzione di stupefacenti in casa propria.
CERRETO GUIDI. Braccialetto elettronico applicato dai carabinieri di Empoli ad un giovane di Cerreto Guidi, agli arresti domiciliari per reati di estorsione a Montespertoli e detenzione di stupefacenti in casa propria.

Gualtieri: accusato di maltrattamenti, il 38enne non ha mai lasciato la propria abitazione ma è stato comunque raggiunto dalle forze dell’ordine e arrestato

05 luglio 2022
2 MINUTI DI LETTURA





Gualtieri Per un muratore 38enne i guai sembrano non finire mai, visto che non molto tempo fa era stato assolto dall’accusa di maltrattamenti nei confronti della moglie (l’inchiesta era scattata d’ufficio, su segnalazione dei servizi sociali) ed ora – nel giro di una settimana – gli è piovuta addosso ancora un’indagine per maltrattamenti, è stato poi arrestato per un’evasione paradossale e ieri mattina ha affrontato la direttissima. Lui e la moglie sono separati di fatto, visto che lei se n’è andata via un anno fa prima che nascesse loro figlio. E la donna avrebbe denunciato il marito, trovando riscontri negli accertamenti della pm Maria Rita Pantani. Il magistrato inquirente mette nel mirino il muratore per maltrattamenti alla moglie e lunedì scorso (27 giugno) ottiene dal gip Luca Ramponi l’applicazione del divieto di avvicinamento alla moglie, con l’ulteriore garanzia di sicurezza con il braccialetto elettronico al polso del marito. Ma sabato notte il 38enne si sfila il braccialetto elettronico, non prima di aver avvisato la questura di questa sua intenzione. E non c’è verso di convincerlo che, comunque, commette il reato di evasione anche se – come poi è accaduto – non si muove dall’abitazione. Sfilato il braccialetto elettronico, arriva l’allarme alla centrale e di lì a poco il muratore viene arrestato. Ieri mattina, in tribunale a Reggio Emilia, nel contesto della direttissima il muratore (difeso dall’avvocatessa Rosa Apadula) dà la sua versione su quanto accaduto. Si scusa, dice che non voleva provocare una situazione d’allarme, essendo solo spinto da uno stato d’ansia che lui attribuisce proprio al braccialetto elettronico che ha addosso da alcuni giorni. La pm Valentina Salvi non chiede l’applicazione di misure cautelari e il giudice Michela Caputo libera il 38enne (sarà giudicato il 21 luglio) che deve però sottoporsi al divieto di avvicinamento alla moglie (sul braccialetto elettronico si deciderà più avanti). Sullo sfondo resta un matrimonio che data 5 anni fa, lui che poi finisce in carcere per due anni, una doppia indagine per maltrattamenti alla moglie (una chiusa, l’altra aperta) che da un anno se n’è andata, rompendo la convivenza con tanto di denuncia.