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Argo, il cane dimenticato in auto come i bambini sul seggiolino

Olga Pattacini
Argo, il cane dimenticato in auto come i bambini sul seggiolino

Reggio Emilia, il medico veterinario esperto in comportamento animale: «Non è stata incuria o stupidità, ma una serie terribile di eventi»

06 luglio 2022
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Reggio Emilia La settimana scorsa un cane è morto in un’auto lasciata al sole, come purtroppo a volte capita a cani e bambini, ma prima che si scatenino i “leoni da tastiera” – anche se un primo cattivo pensiero l’ho fatto anche io – esaminiamo cosa è successo veramente.

Prendiamo una coppia normale, con un cane, Argo, un Rhodesian Ridgeback di 60 kg, amatissimo e perfettamente integrato nella vita familiare, “fratello maggiore” di due bambine di quattro e due anni, il lavoro, mille impegni e il caldo terribile e sfinente di questi giorni e il programma di portare le bambine in piscina dopo l’asilo. Prima però si porta il cane a fare un giretto, poi in macchina nel suo posto dietro i sedili posteriori, come impone il Codice della strada e si torna a casa dove – al fresco, con l’aria condizionata – aspetterà tranquillo il ritorno dalla piscina dei proprietari e delle bambine. Purtroppo, il cane si addormenta in auto, come fanno anche i bambini e al povero padre – che ha tutta la mia pietà – capita lo stesso corto circuito mentale che colpisce tanti genitori stremati dal caldo e dalla stanchezza: non si “ricorda” più che non ha scaricato il cane, esattamente come i genitori che “dimenticano” i figli in auto. Poi tutta una serie di coincidenze nefaste: il cane ha continuato tranquillamente a dormire, non c‘è stata occasione di aprire il bagagliaio e il resto è cronaca. Il giornalista del Corriere Massimo Gramellini, commentando la morte di un bambino “dimenticato “dalla madre, invitava alla pietà e alla comprensione, stupendosi – per assurdo – che con la vita che fanno i genitori accadessero così pochi incidenti: siamo comprensivi anche noi con questi genitori: non è stata incuria, stupidità, dolo, ma solo una serie di terribili eventi. Non c’è bisogno di augurare accidenti a questa povera famiglia distrutta dal dolore e dai sensi di colpa, ricordiamoci che potrebbe capitare anche a noi.l

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