Rissa, daspo di 8 anni per un ultrà. Verso il processo 5 tifosi granata
La “scintilla” era scattata ai Petali il 22 gennaio con un gruppo di ragazzini
Reggio Emilia Doppio epilogo investigativo sui tafferugli avvenuti il 22 gennaio scorso davanti al centro commerciale “I Petali”, quando intorno alle 16.30, fuori dallo stadio (si era giocato Reggiana-Pistoiese) sarebbero volate parole grosse e spintoni fra alcuni tifosi granata e un gruppo di ragazzini che stazionano spesso in quella zona.
Ebbene, di recente non solo la questura ha colpito cinque tifosi della Reggiana con altrettanti daspo (di cui due piuttosto pesanti), ma parallelamente la pm Giulia Stignani ha chiuso l’indagine nei confronti degli stessi ultras (contestati diversi reati) e la prossima “tappa” di questa vicenda giudiziaria sarà davanti al giudice.
Gli accertamenti della polizia non sono stati – al momento – scalfiti dalle memorie difensive presentate dagli avvocati Annalisa Bassi (tutela tre supporter granata aderenti alle Teste Quadre) e Stefano Marchesini (assiste due tifosi del Gruppo Vandelli). Da qui l’emissione dei daspo che, nel caso del trio riferibile al tifo organizzato delle Teste Quadre ha avuto esiti non indifferenti: per un 45ennee è stata disposta l’interdizione dallo stadio per 8 anni, mentre per un trentenne sono 5 gli anni decretati. Sono entrambi recidivi e dovranno d’ora in avanti firmare in questura nell’orario delle partite della Reggiana. Più contenuto il daspo (della durata di 2 anni) per l’ultimo del trio, vale a dire un quarantenne. I due provvedimenti più severi sono stati impugnati dall’avvocatessa Bassi davanti al Tar. Invece sul fronte del Gruppo Vandelli, applicati due daspo di un anno che riguardano un 17enne (quindi la competenza giudiziaria sarà del tribunale minorile di Bologna) e un ventenne.
Ricostruzioni investigative che hanno portato la pm Stignani ad accusare di rissa i due tifosi del Gruppo Vandelli, mentre appare più articolata l’imputazione riferita al terzetto delle Teste Quadre. Tutti e tre sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale, perché avrebbero ripetutamente spintonato alcuni agenti delle Volanti che avevano appena caricato sull’auto di servizio un ragazzino coinvolto. E in quei concitati momenti il 45enne e il 40enne sarebbero andati oltre, danneggiando sempre l’auto della polizia, sia spaccando con un pugno il lunotto posteriore, sia rompendo la maniglia dello sportello posteriore. Un “assedio” a quella macchina con dentro il minorenne che – ribattono i tifosi della Reggiana – sarebbe stata la reazione alla provocazione subita davanti ai Petali da quei ragazzini urlanti «Forza Parma», con tanto di inseguimento dentro al commerciale del principale provocatore, poi raggiunto e portato all’esterno. Alla contesa si erano presto aggiunti anche gli amici del minorenne e così si sarebbe scatenata una rissa vera e propria.
E in particolare il Gruppo Vandelli ha replicato pubblicamente su questa vicenda finita in Procura, parlando espressamente di reazione all’ennesima provocazione e di fatti che non c’entrano nulla con la partita di calcio (non risultano scontri tra sostenitori della Reggiana e della Pistoiese) mettendo in dubbio la legittimità dei daspo. Argomentazioni che saranno vagliate dal Tar.