«Al parco Iotti spazi sportivi e nuove oasi»
I progetti del Comune per l’area verde. Legambiente: «Serve un presidio fisso»
Reggio Emilia La richiesta di un presidio sociale da un lato. L’assicurazione che la vasta area verde è tra gli obiettivi di futuri investimenti pubblici e che non si tratta di un’area soggetta a degrado.
Sono i due punti di vista, di Legambiente e del Comune, che sorgono intorno al parco Nilde Iotti, una volta al centro del progetto “ex parco Ottavio” che, nei primi anni Duemila, avrebbe dovuto portare alla costruzione di duemila nuovi alloggi, poi naufragato in seguito alla crisi economica che nel 2008 ha colpito più settori, tra cui l’edilizia.
«L’area è molto grande ed è stata soggetta ad atti di vandalismo e degrado – spiega Bokar Diop, presidente di Legambiente –. Ci sono stati, negli anni, da parte del Comune, numerosi tentativi per valorizzare questo polmone verde, esteso su numerosi ettari. In marzo, una giovane coppia, insieme a noi e al Comune, ha effettuato una donazione di 50 alberi al parco per cercare di incrementare il verde pubblico: un segno molto importante della volontà dei cittadini di prendere a cuore il quartiere».
«Ora manca un presidio fisso – continua Diop –. La sera, questa zona, diventa terra di nessuno, quando non ci siamo noi, che anche tramite le guardie ecologiche, facciamo azione di vigilanza al parco. Era stato ipotizzato un presidio sociale da parte delle associazioni per tenere vivo il parco. Questa possibilità è saltata, ma noi la rilanciamo: chiediamo un presidio fisso, sociale e aperto, per la collettività».
Il caso rappresenta una dei più complessi in città e l’area è al centro di progetti della giunta.
«Il parco Nilde Iotti è un’area verde di notevole rilevanza che fu progettata nell’ambito di sviluppo di Parco Ottavi – spiega l’assessore all’ambiente, Carlotta Bonvicini –, un’urbanizzazione approvata nel 2007 che doveva ospitare fino a duemila nuovi alloggi, ma che fu realizzata solo in parte a causa del fallimento delle ditte coinvolte durante la crisi del 2008 e oltre. Se questo ha preservato il quartiere da un carico urbanistico importante e dalla realizzazione di ulteriori palazzine, ha di fatto lasciato che un parco pensato per essere il cuore verde di un’area ad alta densità diventasse un grande spazio verde periferico, tuttora molto bello e caratteristico (pensiamo solo ai laghetti e agli orti sociali così apprezzati dai cittadini dell’orologio) ma forse non così conosciuto e frequentato dal resto della cittadinanza».
«Per questo – assicura l’assessore – crediamo che sia uno spazio su cui valga la pena continuare a investire perché si popoli maggiormente di visitatori. Le idee sono diverse, da alcuni spazi sportivi che potrebbero essere realizzati nei pressi dell’area a ridosso della ferrovia, alla creazione di una sorta di oasi per animali non convenzionali a partire dalle tartarughe presenti nei laghetti. Crediamo sarebbe anche interessante chiedere l’apertura della fermata ferroviaria della linea Reggio-Ciano, realizzata da più di 10 anni e mai attivata. Per quanto riguarda la manutenzione del filare di pioppi esistente siamo consapevoli del loro valore e verranno controllati il prossimo autunno, in questo momento l’ufficio verde sta lavorando sulla grossa emergenza caldo che ha messo in difficoltà non solo le nuove piantumazioni ma anche gli alberi adulti in città: stiamo vivendo una situazione che non ha precedenti per gravità e intensità».
Dal Comune fa, inoltre, sapere che non si tratta di un “parco del degrado”, dal momento che non sarebbe arrivato alcun esposto negli ultimi anni.
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