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Regione, cinque mosse per affrontare le sfide legate alla pandemia

Gabriele Farina
Regione, cinque mosse per affrontare le sfide legate alla pandemia

L’Emilia Romagna dà risposte per l’emergenza territoriale Incentivi economici per gli operatori del pronto soccorso

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Reggio Emilia Novità in vista per i medici di emergenza territoriale (Met).

La Regione ha siglato un accordo con i sindacati Fimmg, Snami e Cisl medici fino al termine del 2024.

Il documento prevede incentivi economici per i medici disposti a lavorare nei pronto soccorso e nei punti di primo intervento. Il carico di lavoro previsto è di 38 ore settimanali con un minimo di 12 e un massimo di 57.

L’Emilia Romagna assicura sarà fornito un periodo di formazione specifica, come per tutti i medici convenzionati di nuovo inserimento.

Decretati aumenti di stipendio per i medici di medicina territoriale di almeno dieci anni di esperienza. Le dottoresse in gravidanza saranno esonerate da compiti più a rischio e dai lavori notturni, favorendo il tempo per la maternità fino al primo anno di vita del neonato.

L’accordo rappresenta il quinto in ordine di tempo stipulato dalla Regione con le organizzazioni sindacali per rispondere alle sfide legate alla pandemia.

La prima casella è la proposta di accordo sul potenziamento degli organici, a partire da quelli del pronto soccorso. Il costo a regime previsto è di dieci milioni di euro all’anno. Tra le novità, la revisione degli incentivi economici, la valorizzazione delle carriere e la sperimentazione dei cosiddetti ambulatori “a bassa complessità”.

Il secondo tassello del mosaico è la proroga confermata delle Unità speciali di continuità assistenziale o Usca fino al 31 dicembre 2022.

Fino al 30 giugno 2023 la Regione ha messo in campo sette milioni di euro per ridurre le liste d’attesa, in accordo con le strutture private accreditate. Quasi otto milioni giungono dal ministero della Salute.

Il quarto e ultimo tassello prima delle novità sui Met riguarda l’accordo per contrastare la burocrazia, aumentando le risorse economiche e dando maggiore spazio a medici di famiglia.

Previsti infermieri e collaboratori da affiancare ai medici di medicina generale per sgravare i camici bianchi da impegni aggiuntivi, anche di carattere burocratico. L’accordo vale fino al 30 giugno 2023 con l’impegno di tornare a ridiscutere i termini entro il 31 ottobre.