Gazzetta di Reggio

Reggio

Dal 2 al 4 settembre

Reggio Emilia capitale della pace al festival nazionale di Emergency

Gabriele Farina
Reggio Emilia capitale della pace al festival nazionale di Emergency

Piazza Prampolini al centro del dibattito contro la guerra ma eventi anche ai teatri San Prospero e Valli. Al Palazzo dei Musei scatti dall’Afghanistan

11 agosto 2022
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Reggio Emilia «È arrivato il momento di decidere che priorità ci diamo come società: la vita delle persone o la guerra?». Il messaggio di Gino Strada risuona anche dopo la morte del fondatore di Emergency.

Da venerdì 2 a domenica 4 settembre torna nella città del Tricolore il festival nazionale dell’associazione umanitaria italiana fondata dallo stesso Strada e dalla moglie Teresa Sarti.

La rassegna 2021 s’è tenuta nella nostra città dal 3 al 5 settembre e ha avuto come tema “La cura”. Per l’edizione di quest’anno gli organizzatori hanno pensato al tema de “La scelta”.

Si torna dunque al bivio posto da Strada nell’ultimo libro, chiamato Una persona alla volta. «Non è una questione di risorse che mancano – ribadisce il medico italiano –, ma di scelte che si fanno». Il pensiero del fondatore di Emergency è ribadito poco dopo: «Salute, istruzione gratuita, un lavoro dignitoso e protezione o fame e sofferenza per molti? Non è troppo tardi per andare in una direzione più giusta».

A proposito di direzioni, ecco una breve bussola per orientarsi nella rassegna.

Gli ospiti

Filosofi e storici, giornalisti e fotografi, esploratori e scienziati. Per tre giorni il centro di Reggio Emilia vedrà alternarsi ospiti di fama nazionale e internazionale.

Dall’Afghanistan, Paese caro a Strada, giungeranno la giornalista Zahra Joya (tra le donne dell’anno per Time nel 2022) e il fotografo Farshad Usyan. Dall’India ecco Malaika Vaz, esploratrice di National Geographic. È nata in Australia a Sydney, ma lavora a Londra come parlamentare britannica la giornalista Natalie Bennett.

Parlando di giornalismo, gli organizzatori schierano nomi del calibro di Riccardo Iacona, conduttore di Presa Diretta su Rai 3, e Gad Lerner, che sullo stesso canale conduce il programma chiamato come il Festival: La scelta, appunto.

La formazione giornalistica vede schierati anche (in ordine alfabetico) Laura Silvia Battaglia, Giuliano Battiston, Annalisa Camilli, Marco Cattaneo, Emanuele Giordana, Eva Giovannini, Francesca Mannocchi, Alberto Negri, Nico Piro, Barbara Schiavulli, Marta Serafini, Giammarco Sicuro e Marco Tarquinio.

All’universo culturale appartengono la sociolinguista italiana di origine ungherese Vera Gheno, la scrittrice Edith Bruck (anche lei magiara di origine e italiana di adozione) e lo scrittore maliano Soumalia Diawara, le filosofe Michela Marzano e Donatella Di Cesare, lo storico Marcello Flores.

I luoghi

Piazza Prampolini è stata scelta come quartier generale degli eventi e sede di due diversi formati: Dialoghi ed Emergency Stories.

I primi vedranno esperti confrontarsi sui temi del festival. Le seconde saranno narrate dal giornalista di Radio 24 Giampaolo Musumeci, che approfondirà con gli ospiti tre temi specifici: la necessità di prendersi cura delle vittime delle guerre e di denunciarne gli orrori; l'importanza del soccorso in mare e dell'accoglienza; il significato di essere un'organizzazione solidale e umanitaria.

In piazza Casotti si passerà dai Dialoghi alle Domande per pensare: previsto un formato veloce in cui un esperto sarà interrogato per venti minuti su argomenti quali la guerra e la pace, l’ambiente e la migrazione, la cronaca e il giornalismo.

La biblioteca Panizzi diventerà la roccaforte delle attività rivolte ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie. L’obiettivo degli organizzatori è educare alla pace le giovani generazioni con idee, azioni e scelte quotidiane. Gli appuntamenti sono realizzati dall’ufficio Scuola di Emergency in collaborazione con Fondazione Reggio Children e La Carovana dei Pacifici.

L’arte

“No more war”. Difficilmente il fotografo britannico Giles Duley avrebbe potuto scegliere un titolo più impattante per descrivere la guerra in Afghanistan.

Gli scatti del londinese saranno esposti nella mostra allestita al Palazzo dei Musei chiamata come la campagna lanciata nel 2021 con l’artista e musicista connazionale Robert Del Naja: “No more war”, vale a dire “Mai più nessuna guerra”.

“Make art not war”, ovvero “Praticate l’arte e non la guerra”, è la rassegna allestita nella sede dell’Anpi, più precisamente nel cortile di Palazzo Ancini. In cartellone rientrano cinque incontri tra cinema, teatro, fotografia, poesia e graphic novel come forme artistiche per denunciare gli orrori della guerra, promuovendo la pace e difendendo i diritti umani.

“La pace, che spettacolo” è il nome della rassegna ospitata al teatro San Prospero, organizzata in collaborazione con l’associazione di documentaristi italiani Doc.it. In programma il documentario “Flee”(2021) del regista danese Jonas Poher Rasmussen, storia a cartoni animati della fuga di un giovane afghano fino alla Danimarca.

Ancora, il documentario “The Earth is blue as an orange”, prodotto nel 2020 tra Ucraina e Lituania dalla regista ucraina Iryna Tsilyk. La pellicola mostra la difficile conquista della serenità familiare nel Donbas, da anni teatro di scontri tra Ucraina e Russia.

Emergency propone “Pia e Damasco” di Patrizia Pasqui, spettacolo ambientato nell’immediato secondo dopoguerra in Italia. La rassegna sarà completata dalla camminata lungo le vie della città dall’associazione sportiva dilettantistica vicentina degli Psicoatleti.

Sabato 3 settembre il teatro Valli ospiterà le note dell’orchestra d’archi di Gualtieri Buxus Consort Strings, sorta intorno alla figura di riferimento di Ezio Bosso. Durante la serata musicale interverrà anche un ospite a sorpresa.

Frontiera 2023

È il caso di dirlo: non c’è due senza tre. Reggio Emilia ha già confermato l’organizzazione del festival di Emergency anche per l’edizione del prossimo anno.

Merito di un protocollo d’intesa di valenza triennale (2021-2023) sottoscritto tra il Comune di Reggio Emilia e l’associazione Onlus fondata da Strada e Sarti.

Inoltre, la manifestazione ha ottenuto il patrocinio di Rai per la sostenibilità Esg, acronimo inglese di “Environmental, social and corporate governance”, traducibile come “politica ambientale, sociale e aziendale”. Infine, Rai Radio 3 è la radio ufficiale della manifestazione che vedrà ancora una volta Reggio Emilia al centro del dibattito nazionale e internazionale in difesa della pace.