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Spaccio di cocaina in zona stazione: doppio arresto dopo lo “scambio”

Tiziano Soresina

	Ennesima operazione antidroga della Polizia in stazione
Ennesima operazione antidroga della Polizia in stazione

Nei guai un 49enne (ha mezzo etto di droga) e un 43enne (con 3mila euro)

12 agosto 2022
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Reggio Emilia La zona della stazione ferroviaria si conferma ancora una volta un crocevia dello spaccio di stupefacenti.


E da quanto filtra su un’operazione della polizia – avvenuta lunedì scorso – su due soggetti si era concentrata da tempo l’attenzione antidroga degli agenti, finché nel pomeriggio dell’8 agosto hanno deciso d’intervenire con decisione.
I due monitorati vengono visti e pedinati fino in via Paradisi, dove si verifica l’incontro veloce dentro una macchina.

Il 49enne Emidio Angelo Lucci entra nell’auto e poi se ne va dopo lo scambio di “qualcosa”, pure chi è al volante(il muratore albanese 43enne Edmondi Hadri) si allontana alla svelta da via Paradisi.

Cos’è accaduto fra i due viene appurato alla svelta dai poliziotti che bloccano Lucci: ha con sè poco più di mezzo etto di cocaina.
Il 49enne viene arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio.

Ma l’operazione non è finita, in quanto gli agenti individuano chi avrebbe venduto la droga e piombano in casa sua – a Ospizio – dove vive con la famiglia.
L’albanese viene trovato in possesso di quasi tremila euro in contanti, subito sequestrati perché ritenuti provento dell’attività di spacciatore. E scatta l’arresto anche per Hadri sempre con la medesima accusa mossa all’italiano.

L’indagine della polizia è coordinata dalla pm Piera Giannusa e ieri mattina questa vicenda è approdata in tribunale per l’udienza di convalida degli arresti davanti al gip Luca Ramponi.
Lucci è difeso dall’avvocato Noris Bucchi (sostituito in aula dall’avvocatessa Federica Ghesini), mentre Hadri è tutelato dal legale Michele Gatti (sostituito in udienza dal collega Marco Fantini).
Non sarà un’udienza molto lunga, perché le scelte difensive convergono ed entrambi gli arrestati si avvalgono della facoltà di non rispondere.

Sono entrambi agli arresti domiciliari, come disposto dal gip Ramponi.
L’indagine della pm Giannusa non si è ancora completata e potrebbe portare a nuovi sviluppi.