Gazzetta di Reggio

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La proposta

«Reggio Emilia segua Bologna: negozi di vicinato chiusi alle 21»

Gabriele Farina

	La stretta In via Roma e dintorni e in altre tre zone della città è vietato il consumo di alcol “h24” e l’asporto dalle 15 alle 7 dell’indomani fino al 31 di ottobre
La stretta In via Roma e dintorni e in altre tre zone della città è vietato il consumo di alcol “h24” e l’asporto dalle 15 alle 7 dell’indomani fino al 31 di ottobre

Tre comitati sottopongono un’istanza al sindaco Vecchi nelle zone “anti-alcol”: «Esiste un nesso tra l’apertura degli esercizi e gli episodi di criminalità diffusa»

13 agosto 2022
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Reggio Emilia Alcol vietato? Saracinesche abbassate.
Tre comitati cittadini lanciano la proposta al sindaco Luca Vecchi. Il Comitato di Quartiere di via Roma, Ascoltare Santa Croce e Reggio Civitas hanno presentato un’istanza per introdurre una nuova sperimentazione nelle quattro zone interessate dalle ordinanze anti-alcol per il periodo di durata delle misure stesse.


I tre comitati propongono al Comune di disporre un’unificazione della chiusura alle 21 delle attività note come “mini-market”, individuate dai sottoscrittori come esercizi pubblici di vicinato.
La proposta trae spunto da un episodio di cronaca. Sabato 23 luglio, verso le undici di sera, il Khan Mini Market s’è ritrovato al centro di una rissa. La scena immortalata dalle telecamere mostra testate e morsi, placcaggi e colpi con spranghe, bancali di legno e aste di ferro.
Il giudice per le udienze preliminari Silvia Guareschi ha disposto due arresti domiciliari con autorizzazione di andare al lavoro con il braccialetto elettronico per due giovani di 19 e 21 anni. I due ragazzi sono accusati di rapina aggravata, rissa e lesioni personali. Per gli stessi reati sono stati denunciati due minori, altre quattro persone sono state denunciate invece per rissa.


Secondo quanto ricostruito, la miccia che ha fatto scattare la rissa è stata la richiesta di alcol da parte dei quattro, negata dal titolare dell’attività al civico 38 di via Roma. L’esercente ha fatto riferimento all’ordinanza emanata da Vecchi che vieta il consumo di alcol a ogni ora del giorno della notte e limita l’asporto alla fascia compresa tra le 7 e le 15, proibendolo nelle restanti ore.
Allo stesso sindaco si rivolgono gli esponenti dei tre comitati, domandando di “copiare” da Bologna. La giunta guidata da Matteo Lepore, infatti, ha adottato il 30 marzo scorso un’ordinanza anti-alcol in vigore fino al 31 luglio. L’ordinanza 150650 del 2022 è perentoria.


«Il sindaco ordina a decorrere dal 1° aprile e fino al 31 luglio per gli esercizi di vicinato del settore alimentare e misto, ubicati nell’area del centro storico delimitata dai viali di circonvallazione, l’apertura dalle ore 6 la chiusura alle ore 21», si legge nel testo sottoscritto da Lepore.
Gli esponenti dei tre comitati sottolineano che una misura del genere sarebbe una risposta alla misura annunciata dallo stesso titolare del Khan Mini Market: la chiusura anticipata alle 21.
«Tutti gli esercizi pubblici dovrebbero chiudere alle 21 perché stiamo assistendo a un “turismo urbano alcolico”», sollecitava Alessandro Vassallo, portavoce del comitato di via Roma, lunedì 25 luglio scorso.


Martedì 26 luglio la risposta del Comune: «La chiusura dei market alle 21? Il tema potrà essere oggetto di attente e motivate valutazioni. La legge nazionale, cioè sovraordinata, non lo consente in maniera immediata e generalizzata. E quanto accaduto in via Roma non sembra essere un problema prettamente commerciale».


Una posizione che i comitati contestano. «Quanto accaduto in via Roma non sembra essere un problema prettamente commerciale – la presa di distanze – su questo non possiamo essere d’accordo, anche perché vivendolo quotidianamente, sappiamo che se non è un problema commerciale è comunque dovuto a questioni commerciali specifiche, perché nella suddetta zona (dove ricordiamo ci sono 8 mini-market nel raggio di pochi metri) le forze dell’ordine hanno eseguito numerosi interventi nelle ore serali e notturne accertando, nei pressi di tali esercizi, violazioni correlabili al consumo di bevande alcoliche».


Gli esponenti dei tre schieramenti civici richiamano il decreto legislativo 114 del 1998, più conosciuto come legge Bersani. Gli esponenti fanno notare come Bologna abbia considerato la norma specifica prima di redigere e fare applicare l’ordinanza anti-alcol che ha decretato fino al 31 luglio la chiusura delle saracinesche per i mini market alle 21 nelle zone interessate dall’ordinanza.


La legge Bersani è un tassello che compone il quadro normativo a cui fa riferimento il sindaco Lepore nell’ordinanza. Il tassello più datato è la legge 689 del 198, che regola le sanzioni amministrative. Il secondo più antico è l’articolo 7 delle legge 241/1990 che prevede «la facoltà dell’amministrazione comunale di adottare provvedimenti cautelari, anche prima della effettuazione delle comunicazioni di avvio del procedimento», come si legge nella stessa ordinanza.


Segue un richiamo all’articolo 50 della legge 267 del 2000. «Il sindaco esercita altresì le altre funzioni attribuitegli quale autorità locale nelle materie previste da specifiche disposizioni di legge – si legge tra il quarto e il quinto comma –. In particolare, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale. Le medesime ordinanze sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale, in relazione all'urgente necessità di interventi volti a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell'ambiente e del patrimonio culturale o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, con particolare riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti, anche intervenendo in materia di orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche».


I sottoscrittori dell’istanza considerano possa essere la base su cui costruire anche a Reggio Emilia un’ordinanza simile, se non quattro. L’esempio riguarda le stesse ordinanze anti-alcol: simili nei contenuti, valgono per la zona di via Roma e dintorni, l’area Santa Croce, la superficie tra la stazione di via Turri e via Filzi, la zona di Santo e il parcheggio Zucchi. Nella quarta area le disposizioni sono meno stringenti.


Gli esponenti dei comitati identificano «un nesso causale fra l’apertura serale-notturna degli esercizi e gli episodi di criminalità diffusa accertati dalle forze dell’ordine», come sottolineano in una nota unitaria.
Il punto dei controlli è nevralgico anche nell’ordinanza sottoscritta nella città metropolitana di Bologna. Il sindaco Lepore ricorda che sono previste sanzioni da trecento a cinquecento euro in caso di una prima inosservanza alla norma. In caso di “bis”, il riferimento normativo diventa la legge 48 del 2017, che dispone la sospensione dell’attività fino a tre mesi e multe fino a duemila euro. La misura include i negozi di vicinato.