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Truffe, denunce in calo e segnalazioni dimezzate «Diffidate e contattateci»

Gabriele Farina

	Il questore di Reggio Emilia Giuseppe Ferrari interviene al "Buco Magico"
Il questore di Reggio Emilia Giuseppe Ferrari interviene al "Buco Magico"

Il questore Ferrari incontra i cittadini al “Buco Magico”: «C’è chi si presenta con scuse strane. Fateci intervenire»

14 agosto 2022
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Reggio Emilia Diffidare, temporeggiare, contattare. Tre semplici azioni per evitare di essere alleggeriti nel portafoglio e svuotati nell’animo da un fenomeno che resta attuale: le truffe.

La Questura di Reggio Emilia sta incrementando le azioni di contrasto. Gli agenti guidati dal questore Giuseppe Ferrari incontrano i cittadini con gli operatori della Polizia locale agli ordini del comandante Stefano Poma.

Venerdì 12 agosto si è tenuto un incontro sul tema al centro social Bocciofila Tricolore. Ieri il bis al circolo Buco Magico. La Squadra Volante di Reggio Emilia interviene meno per avvenute truffe. Dal primo gennaio 2021 al 31 luglio dell’anno scorso sei anziani reggiani hanno chiamato il 113 per segnalare un caso. Nello stesso periodo di quest’anno il totale si è dimezzato (tre).

Il medesimo discorso vale per le denunce vere e proprie formalizzate in Questura: otto nel 2021, quattro nel 2022. Gli agenti invitano a mantenere alta la guardia. Ogni caso racchiude infatti una storia che mescola vergogna, delusione, amarezza oltre alla perdita economica.

«Si sono verificati interventi delle Volanti soprattutto per persone anziane – ricorda Ferrari –. Per fortuna, in molti casi ci hanno contattato persone che non si sono fidate delle persone alla porta con scuse strane e si è fatto in modo che non si verificasse la truffa. Purtroppo, ci sono stati casi in cui la truffa è invece arrivata».

I modi con cui agiscono i truffatori possono essere diversi. Ne offre una panoramica il commissario Mariantonietta Muré, vice dirigente della divisione Sicurezza della Questura reggiana.

Muré ricorda che generalmente gli sconosciuti che si presentano in casa hanno le fattezze di persone perbene. L’apparenza è fondamentale anche per chi contatta via telefono, esponendo credenziali quali la banca del cliente-vittima o la conoscenza di parenti specifici.

«Spesso ci capitano casi di anziani che dicono di aver ricevuto un messaggio dalla banca – spiega il commissario –. In tali casi i truffatori chiedono il codice di accesso per cambiare il piano bancario. Non v i fidate: una banca non lo farà mai».

Altri casi avvengono lontano dalle mura domestiche. C’è chi finge di aver ricevuto un danno allo specchietto dall’auto da parte della vittima. Il truffatore indica una cifra alta per il risarcimento, “accontentandosi” poi di una quota più bassa per chiudere lì il discorso, magari senza compilare il modulo di constatazione amichevole.

C’è chi approfitta di una ruota bucata “casualmente” per proporsi di aiutare lo sfortunato automobilista, salvo poi approfittare del momento propizio per “alleggerirlo” di una parte dei suoi averi.

C’è chi propone di aiutare le signore con i sacchetti della spesa e sfrutta una minima distrazione per impadronirsi di borse, portafogli e altri beni mobili.

C’è chi incalza con offerte irrinunciabili per sollecitare risposte rapide, sospendendo la razionalità. A quel punto, il consiglio delle forze dell’ordine è chiaro: la risposta deve essere quanto più possibile razionale e il meno possibile immediata.

Meglio prendere tempo e contattare parenti, amici, gli enti a cui si ispirano i truffatori, le forze dell’ordine. «Stiamo registrando tentativi di truffa che non vanno a buon fine – riprende il questore –. La soluzione semplice è farci intervenire per capire l’entità del problema».

Gli agenti ricevono volentieri una telefonata in più per far evitare ai cittadini sorprese spiacevoli.