Rush finale prima del voto con sindacati e industriali
Landini (Cgil) oggi in piazza della Vittoria, domani l’agenda Cisl in via Turri. Al Malaguzzi Unindustria lancia “18 proposte per l’Italia”. Ecco una guida utile
Reggio Emilia Sette giorni. Tra una settimana, l’Italia si risveglierà e conoscerà quale sarà la composizione del nuovo Parlamento.
Occorrerà più tempo per sapere quante e quali richieste ai candidati saranno messe in pratica. A oggi, le sollecitazioni verso gli aspiranti deputati e senatori non mancano di certo.
Alle 15 di oggi il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini sarà il protagonista dell’incontro “Ascoltare il lavoro” in piazza della Vittoria. La Cgil propone ai candidati un decalogo di proposte su temi quali inflazione, salari, caro-bollette, precarietà, pensioni e pace.
Domani alle 9 la Cisl introdurrà in Sala Incerti, nella sede di via Turri, la propria agenda ai candidati Davide Zanichelli (in corsa al Senato per il Movimento 5 Stelle), Gianluca Vinci (candidato alla Camera per Fratelli d’Italia), Maura Manghi (candidata alla Camera per Azione-Italia Viva), Lanfranco De Franco (candidato alla Camera per Pd-Italia democratica e progressista).
Passiamo dal mondo sindacale a quello imprenditoriale. Alle 17,30 di oggi il centro Malaguzzi ospiterà l’evento “18 proposte X l’Italia”, organizzato da Unindustria Reggio Emilia. Manghi resta il nome scelto da Azione-Italia Viva. La coalizione di centrosinistra schiera Graziano Delrio (candidato al Senato per Pd-Italia democratica e progressista), il centrodestra si affida a Benedetta Fiorini, candidata alla Camera per la Lega. Per il M5S interverrà Davide Zanichelli, in corsa alla Camera. Gli ultimi tre sono tutti parlamentari uscenti.
Facciamo però un passo indietro e affrontiamo il giorno delle elezioni del prossimo 25 settembre con lo stile di Gaber: cosa è la destra e cosa è la sinistra?
Seguiamo l’ordine scelto dal cantautore e ripreso dalle schede elettorali, partendo dalla coalizione di centrodestra. Nelle schede si presenta un patto a quattro con Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Noi moderati in senso orario. A sua volta, Noi moderati è espressione di Noi con l’Italia, Coraggio Italia, Italia al centro e Udc.
Il centrosinistra presenta quattro simboli come il centrodestra. Il primo indica Alleanza Verdi-Sinistra, in cui confluiscono Europa Verde e Sinistra Italiana con il supporto di Possibile. Seguono Più Europa, Partito democratico e Impegno civico.
Le altre forze politiche fanno corsa a sé. Alla Camera competono Unione Popolare, Movimento 5 Stelle, Partito Animalista, Italia Sovrana e Popolare, Vita, Sud chiama nord, Noi di Centro, Azione-Italia Viva e Italexit.
Cambiano in parte i simboli passando dal rosa per la scheda della Camera al giallo per il Senato. Restano immutate le coalizioni di centrodestra e centrosinistra. All’elenco delle forze precedenti va sottratto il movimento Sud chiama Nord. Entrano in gioco Alternativa per l’Italia e Destre unite.
Gli elettori faranno bene a tenere a mente alcune indicazioni utili. Intanto, si vota in un’unica giornata ovvero domenica prossima dalle 7 alle 23. Per la prima volta, basterà essere maggiorenni per eleggere i rappresentanti anche in Senato oltre che per la Camera.
Una novità è rappresentata anche dal formato “mini” del Parlamento: in palio quattrocento scranni alla Camera e duecento al Senato.
Gli eletti in Emilia Romagna saranno 43, di cui 29 alla Camera e 14 al Senato. A questo punto è bene prestare attenzione su due termini: uninominale e plurinominale.
Il sistema uninominale ricorda la corsa dei cento metri. Le forze schierano ciascuno un atleta ai nastri di partenza. Chi arriva primo (ovvero ottiene più voti) vince.
Il sistema plurinominale prevede liste bloccate ed elezioni dei rappresentanti in proporzione ai voti ricevuti dalla lista. Il candidato in seconda posizione può essere eletto soltanto se il primo lo è a sua volta, il terzo deve succedere al secondo e così via.
Non è ammesso il voto disgiunto: chi sceglie un candidato all’uninominale e una lista di un diverso schieramento al plurinominale di fatto in valida l’espressione della propria preferenza.