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Si dimettono due assessori della giunta Borghi

Adriano Arati
Si dimettono due assessori della giunta Borghi

Si tratta di Enrica Costi e di Roberto Lugli. Entreranno un consigliere e un esterno

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Carpineti Perde pezzi importanti quanto conosciuti, la giunta comunale di Carpineti. La seduta consiliare di lunedì 19 settembre è stata aperta dalla notizia delle dimissioni di due assessori: Roberto Lugli ed Enrica Costi. Lugli, uno dei candidati più votati nelle elezioni 2019, ha lasciato anche il ruolo in Consiglio. Non figure di poco conto, anzi, ma persone attive in politica da decenni, a livello locale e non solo. Se l’esito è il medesimo, il cammino che ha portato a questo passo è ben diverso. L’addio di Lugli è prettamente politico; quello della Costi è dovuto principalmente a esigenze personali, e non è completo; per un incastro bizzarro, le dimissioni di Lugli faranno rientrare la Costi (assessore esterno, sinora) in Consiglio come prima dei non eletti nella lista che ha sostenuto l’attuale sindaco Tiziano Borghi. Un incarico meno gravoso rispetto alle deleghe a Bilancio e Servizi sociali, quindi anche all’annosa questione dell’Asp Don Cavalletti.

La Costi è stata il collettore del gruppo civico nato nel 2014, quando Borghi è stato eletto la prima volta contro la coalizione Pd, e in questo modo rimane comunque legata al percorso che ha contributo a creare. Lugli, che manteneva deleghe pesanti come Scuola, Cultura e Lavoro, ha invece deciso il passo indietro dopo un confronto all’interno del gruppo di maggioranza avvenuto nella mattinata di sabato. Un momento in cui differenze di visioni, politiche e non solo, sono emerse con vigore, e non si trattava della prima occasione. Da lì la scelta di abbandonare completamente l’impegno, sia come assessore che come consigliere.

Lugli viene da un pluridecennale percorso professionale personale e politico nella sinistra, dal Pc ai Ds, sino al Pd, con esperienze anche come consigliere provinciale e come portavoce provinciale dei Ds. Per certi versi, una figura un poco anomala nella coalizione di cui faceva parte, figlia di altre sensibilità, a partire da quelle civiche.

Lunedì sera il sindaco Borghi ha annunciato i due cambiamenti. Lugli era assente, mentre la Costi è stata ringraziata per il suo lunghissimo impegno per Carpineti, prima come funzionaria comunale e poi come assessore, anche con un applauso conclusivo. E ora? Borghi sta lavorando per riempire le due tessere mancanti. L’idea, al momento, è di inserire uno interno, da scegliere fra gli attuali consiglieri di maggioranza, e una figura esterna, attiva ed esperta in particolare in campo culturale e promozionale. Saranno un uomo e una donna, per rispettare le indicazioni di legge sulla rappresentanza di genere, che prevede almeno il 40% di quote per ogni genere. Della giunta fanno oggi parte, oltre al primo cittadino, il vicesindaco Mirco Costetti e l’assessore Giorgia Borghi. Per mantenere l’equilibrio serviranno, appunto, una donna e un uomo. Questo per l’immediato e per i prossimi mesi. Sullo sfondo, ben delineata, compare invece la scritta “primavera 2024”, ovvero il periodo in cui l’attuale mandato si concluderà e il paese appenninico tornerà al voto. Le recenti variazioni legislative permetterebbero un terzo mandato per i sindaci di Comuni sotto i 10mila abitanti, ma Tiziano Borghi sembra più che deciso a non ripresentarsi. E non ha nemmeno indicato un “erede” a cui affidare la continuità diretta del proprio lavoro. Si aprirà quindi una partita nuova, e i protagonisti di questo sisma, di intensità non indifferente per una realtà come Carpineti, potrebbero avere un ruolo di primo piano nella definizione delle prossime compagini da costruire in vista del 2024.