Gavassa, ruspe sul terreno Silk-Faw «Tante realtà interessate all’area»
La società proprietaria dà il via ai lavori di urbanizzazione tra Prato e Gavassa Borsari: «Se entro fine mese non si sblocca qualcosa prenderemo altre strade»
Reggio Emilia «Ogni volta che si parla di Silk-Faw noi riceviamo telefonate per sapere se il terreno è stato liberato: ci sono più soggetti interessati alla nostra area e se entro il 30 settembre non dovesse concretizzarsi nulla, intraprenderemo altre strade».
Ha il sapore di un ultimatum, anche se non intende usare propriamente questa parola, quello evocato da Luca Borsari, della società Gavassa srl, proprietaria del terreno alle porte della città su cui dovrebbe sorgere Silk-Faw. La joint venture sino-americana aveva promesso di realizzare, tra Prato e Gavassa, un maxi stabilimento per la creazione di supercar elettriche di lusso. Un progetto, nel cuore della Motor Valley, che aveva spinto all’assunzione di 60 dipendenti, per i quali i sindacati ora chiedono la solidarietà.
Il 5 agosto, infatti, avrebbe dovuto essere la data del rogito del terreno: tuttavia, la proprietà non è mai stata convocata per ultimare l’affare. E tuttora non si conoscono nuove date per concludere il passaggio di proprietà del terreno. Anzi, si rincorrono voci sulla ricerca di nuovi soci e la situazione si fa sempre più nebulosa.
Nel frattempo, le ruspe sono arrivate nell’area tra Prato e Gavassa. La proprietà sta infatti portando avanti il progetto di urbanizzazione già depositato e approvato qualche anno fa in Comune.
«Stiamo andando avanti con i lavori per terminare l’urbanizzazione – conferma Luca Borsari –. Questi non influiranno su Silk-Faw, se mai dovesse concretizzarsi. Nel caso non dovesse realizzarsi il progetto del maxi stabilimento per la creazione di supercar elettriche, credo che avremmo numerose alternative. Ogni volta che esce una notizia su Silk-Faw riceviamo contatti interessati a sapere se si è sciolto l’impegno».
Diversi sono i settori e le tipologie di aziende interessate a investire alle porte di Reggio, proprio nell’area le cui porte del cantiere ieri si sono riaperte dopo tanto tempo. L’area ha una superficie di circa 300.000 metri quadri e, rispetto all’inizio, si è ampliata. Suscita, quindi, ulteriore appetibilità.
«Realtà di più comparti sono interessate a occupare quell’area – aggiunge Borsari –. Si va dalla logistica integrata, con aziende che si occupano del pezzo della produzione e lo lavorano fino alla destinazione finale, ad aziende produttive».
«Il timing è entro fine mese: non abbiamo una vera e propria scadenza, ma quello è il termine chiesto anche dagli altri attori coinvolti per capire se Silk-Faw si fa o no – sottolinea il proprietario del terreno –. Se poi la Regione dovesse chiederci di aspettare fino al 10 ottobre, per dire, non sarebbe un problema. Certo, se alla lunga non dovesse concretizzarsi valuteremo quali strade intraprendere, visto che le alternative non mancano e non siamo disponibili ad attendere in eterno. I lavori che stiamo facendo sul terreno servono a preparare le condizioni per i nostri progetti: l’area potrebbe essere occupata da un solo soggetto o anche da cinque».