Gazzetta di Reggio

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Chiusura alle 21 dei market Comitati soddisfatti a metà

Chiusura alle 21 dei market Comitati soddisfatti a metà

Summit col sindaco: «Può funzionare ma con più controlli»

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i Ambra Prati

Reggio Emilia «Il timore è che il turismo alcolico si sposti di qualche metro. Noi vigileremo in tal senso».

Si può riassumere così la posizione dei tre comitati (via Roma, Ascoltare Santa croce e Reggio Civitas) che mercoledì sera hanno incontrato il sindaco Luca Vecchi e il comandante della polizia locale Stefano Poma, dopo aver appreso della stretta sui minimarket.

Le ordinanze del sindaco dispongono la chiusura obbligatoria alle 21 di quattro minimarket (due in via Roma – quello all’angolo di via Filippo Re teatro della maxi rissa di luglio e quello vicino ai Musei – e altri due in stazione): un provvedimento mirato su quegli esercizi – situati nelle aree degradate dove è in vigore l’ordinanza anti-alcol – che hanno già dato problemi di ordine pubblico, perché sorpresi più volte a vendere alcol ai minori o fuori dall’orario consentito o per disordini.

I tre comitati avevano presentato in agosto un’istanza per chiedere la chiusura anticipata di tutti i locali.

L’incontro in municipio ha avuto uno scopo chiarificatore: in realtà solo la prima parte ha riguardato le ordinanze (e il comitato di via Roma si è fatto portavoce degli altri), mentre la seconda parte ha riguardato via Roma, perciò era presente solo l’omonimo comitato.

Cauto Alessandro Vassallo, che così rendiconta la riunione: «Come il resto dei reggiani siamo venuti a conoscenza delle decisioni prese dall’amministrazione tramite la stampa, abbiamo quindi voluto attendere la riunione per apprendere i dettagli. Anche se avremmo auspicato un’applicazione generalizzata a tutti gli esercizi, consideriamo che un’attuazione mirata a quegli esercizi che infrangono le regole possa funzionare. Nel confronto abbiamo evidenziato che chi vive nelle zone interessate dalle ordinanze anti-alcol continua a vedere i minimarket vendere da bere a qualunque orario e che auspichiamo che le nuove ordinanze corrispondano a un intensificarsi dei controlli per quegli esercenti che rimarranno aperti oltre le 21. È evidente che se un minimarket chiude alle 21, l’esercizio vicino gongola perché avrà più acquirenti. Ci aspettiamo che le forze dell’ordine abbiano più possibilità per identificare queste vendite e poter far scattare l’applicazione delle nuove ordinanze mirate al singolo esercizio».

Tradotto: poiché la chiusura anticipata per tutti non si può fare per motivi legali (i negozianti farebbero ricorso al Tar e vincerebbero), sarà più facile – almeno sulla carta – cogliere in flagrante gli altri locali che sgarrano e colpirli a loro volta “a catena”. «Leggiamo nelle scelte una volontà progettuale che risponde alla nostra richiesta di sistematizzazione dei controlli e di strategia applicata al territorio. Come cittadini e come comitati continueremo il nostro presidio: segnaleremo ogni illegalità dei minimarket e qualsiasi mancata verifica degli agenti».

Se questa è la posizione del comitato di via Roma, protagonista assoluto della seconda parte (verrà istituito un tavolo a ottobre tra Comune, via Roma Zero e via Roma Viva), gli altri comitati sono più espliciti. «Chiudono alle 21 quattro minimarket, ma ne rimangono aperti altri quattro – commenta Stefano Buffagni di Ascoltare Santa Croce –. Mi sembra un provvedimento blando, non una reale prevenzione. Se l’ordinanza anti alcol riguarda intere vie, perché non estendere anche questa a intere vie?».

A ruota Valentina Iannuccelli, di Reggio Civitas: «Non ho potuto leggere l’ordinanza. Siamo positivi: è già qualcosa, è una presa di coscienza di un problema che esiste. Non credo che avrà un’efficacia preventiva. Speriamo che i controlli siano efficaci». l