Gazzetta di Reggio

Reggio

Val d’Enza

Mise il gps sull’auto della moglie assolto dall’accusa di stalking

Ambra Prati
Mise il gps sull’auto della moglie assolto dall’accusa di stalking

Il 40enne: «Sono sollevato, volevo che emergesse la verità»

29 settembre 2022
2 MINUTI DI LETTURA





Val d’Enza Assolto per non aver commesso il fatto. Si è concluso così, con una assoluzione con formula piena, il peculiare caso di stalking tra coniugi che ha visto l’ex marito ammettere di avere installato un gps sull’auto della moglie perché sapeva che lo tradiva e voleva coglierla in flagrante con l’amante. «Volevo che emergesse la verità. È stata fatta giustizia», ha detto l’interessato (assente alla lettura della sentenza) quando è stato informato dal suo legale che il procedimento si è chiuso con un esito a lui favorevole.

Il 40enne era finito alla sbarra per il reato di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie 31enne. La vicenda risale al 2020, quando il matrimonio tra i due si è incrinato: secondo lei, per una gelosia ossessiva e un’ansia di controllo insopportabile; secondo lui, per avere scoperto una relazione extraconiugale. Quando i due si erano lasciati è cominciata, a detta di lei, la persecuzione: continue scenate di gelosia anche in pubblico, condite da insulti, minacce, una raffica di telefonate e messaggini, pedinamenti e perfino il danneggiamento dell’auto, che lei aveva trovato rigata. Una quotidianità diventata un calvario, come aveva spiegato la donna in una precedente udienza: «Ho dovuto cambiare le mie abitudini. Vedo uno specialista per avere supporto psicologico. Quando vado a prendere mio figlio a scuola, ho due cellulari. Giro con lo spray in borsa, mi guardo sempre intorno».

La settimana scorsa si è svolto l’esame dell’ex, che in passato aveva violato due volte il divieto di avvicinamento alla donna. L’uomo aveva ammesso di avere inviato sms oltraggiosi («provavo rabbia per il tradimento»), di averla offesa davanti al parcheggio della Coop (con diversi testimoni), di aver dato mandato di piazzare il localizzatore satellitare (però ha precisato di non sapere nulla del microfono, invece trovato sull’auto dai carabinieri). Per il resto l’ex marito si era difeso strenuamente dall’accusa di stalking, affermando che gli incontri sono stati casuali: poiché abitano entrambi nello stesso Comune della Val d’Enza, si incrociavano al supermercato o in strada. L’avvocato difensore Costantino Diana (studio Cataliotti) aveva chiesto l’assoluzione poiché «la volontà persecutoria non è stata provata». Il pm onorario ha chiesto la condanna a un anno di reclusione. L’avvocato Gianluca Tirelli, per l’ex moglie parte civile, ha chiesto una provvisionale di 50mila euro. Il giudice monocratico Giovanni Ghini ieri ha sentenziato l’assoluzione.

«No comment» da parte del legale di parte civile. L’avvocato Diana ha commentato: «Una decisione equilibrata. Il giudice ha saputo distinguere tra screzi alla fine di una relazione e il reato di stalking, del quale spesso si abusa». l