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La pillola abortiva arriva nei consultori dell’Emilia-Romagna

Alice Benatti
La pillola abortiva arriva nei consultori dell’Emilia-Romagna

Entro la fine di ottobre la Ru486 arriverà anche in quelli della nostra provincia. L’annuncio del presidente della Regione Bonaccini: «Diritto di scelta per le donne»

01 ottobre 2022
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Reggio Emilia Entro la fine del mese anche nei consultori dell’Emilia-Romagna sarà disponibile la piccola abortiva Ru486 – diversa dalla pillola “del giorno dopo” – che attualmente nella nostra Regione le donne possono prendere solo nelle strutture sanitarie: in day hospital dal 2005 e in ospedale, anche in regime ambulatoriale, da fine 2021. Lo ha annunciato giovedì sera, ospite a “Otto e Mezzo” su La7, il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

La notizia – che arriva in giorni di mobilitazioni su tutto il territorio nazionale per la difesa del diritto all’aborto – è rimbalzata immediatamente su tutti i media e ieri pomeriggio è stata ripresa dallo stesso governatore sulle sue pagine social. «È un provvedimento conforme alle disposizioni nazionali per dare piena attuazione a un diritto di scelta che riguarda le donne e il proprio corpo – ha scritto Bonaccini – a tutte le donne dell’Emilia-Romagna sarà garantita assistenza, protezione e aiuto lungo l’intero percorso, attraverso strutture e personale altamente qualificato. Con un ruolo sempre più centrale dei consultori, scelti come luogo di primo approdo dal 74% delle residenti alle prese con una decisione così intima e complessa. Ecco perché rafforziamo questo presidio nei territori». «Ricordo infatti – ha concluso il presidente – che in Emilia-Romagna continuano a diminuire le interruzioni volontarie di gravidanza: nel 2021 abbiamo registrato il numero più basso dall’inizio delle rilevazioni annuali, nel 1980, in calo del 6% sul 2020 e dimezzate rispetto alle quasi 12mila del 2004».

La Regione specifica che nei consultori familiari l’interruzione volontaria di gravidanza con l’assunzione della pillola abortiva Ru486 – dunque senza intervento chirurgico – sarà possibile solo per le donne maggiorenni entro il 49° giorno di età gestazionale. Le minorenni, dunque, almeno per il momento, per la Ru486 non potranno rivolgersi ai consultori. Resta da capire in quali consultori della nostra provincia sarà disponibile, dal momento che la Regione ha definito un protocollo sperimentale utilizzato unicamente dalle strutture che presentano determinate caratteristiche, autocertificate dalle Ausl.

«Tra i requisiti che rendono una struttura idonea – chiarisce la Regione – c’è ad esempio la distanza ravvicinata (entro 30 minuti) da un presidio ospedaliero di riferimento, la presenza di un’equipe adeguatamente formata, la garanzia di un numero adeguato di personale ostetrico e ginecologico non obiettore, la presenza di attrezzature adeguate e rifornimenti farmacologici per gestire l’emergenza e il trattamento di effetti collaterali».