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Botte e minacce alla compagna: non può più avvicinarsi

Botte e minacce alla compagna: non può più avvicinarsi

Le aggressioni sono avvenute anche quando la 34enne era incinta

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Guastalla L’epilogo sono una denuncia per maltrattamenti e il divieto di avvicinamento. Ma dietro c’è una vicenda famigliare violenta, che stando a quanto hanno ricostruito gli investigatori, parte dal dicembre del 2020.

Un inferno che non ha risparmiato la presunta vittima nemmeno quando era incinta. Ora, i carabinieri della stazione di Guastalla hanno denunciato un 45enne per maltrattamenti in famiglia aggravati e atti persecutori.

E la procura reggiana, condividendo con le risultanze investigative dei militari, ha immediatamente richiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Reggio Emilia l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima prescrivendogli di mantenere una distanza di almeno 5 chilometri dalla vittima con il divieto di comunicare con la stessa anche per interposta persona.

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo avrebbe aggredito la compagna 34enne più volte. Si parla di umiliazioni, offese e minacce che sarebbero avvenute spesso, anche alla presenza di altre persone, persino davanti ai figli minori. «Ti ammazzo, ti rovino che diventi irriconoscibile, ti metto in carrozzina» sono solo alcune delle tremende minacce rivolte alla donna. Che veniva spinta, presa a calci, pugni e sberle in faccia.

Una volta, è stata spinta dalle scale quando era incinta. Un’altra volta, le ha lanciato l’accetta senza per fortuna colpirla, per poi riempirla di botte minacciando di ammazzarla.

Per la donna, sono stati anni di sofferenza, di frustrazione ed esasperazione. Tanto da spingerla a fuggire da casa, a denunciare quanto subiva.

Per lei, si sono aperte le porte di una struttura protetta, che successivamente ha dovuto cambiare, quando il compagno ha scoperto dove fosse e si appostava all’esterno attendendola. Episodi raccolti in una dettagliata denuncia, accertati dai carabinieri della stazione di Guastalla che hanno portato al provvedimento cautelare immediatamente richiesto e ottenuto dalla procura di Reggio Emilia. I carabinieri, ricevuta l’ordinanza applicativa della misura cautelare, l’hanno dunque eseguita.