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Il giallo di Novellara

Caso Saman, i periti nel casolare: «Sembra una catacomba»

Jacopo Della Porta
Caso Saman, i periti nel casolare: «Sembra una catacomba»

Quindici giorni per recuperare il corpo, poi altri novanta per la perizia. L’avvocata Iannuccelli: «Luogo impressionante, difficile da trovare»

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Novellara «Non nascondo di essere molto scossa. È impressionante. Hanno fatto una fossa davvero perfetta, che mi ha ricordato le catacombe di Roma. Un posto del genere poteva essere trovato soltanto con una indicazione specifica».

L’avvocata Barbara Iannuccelli, dell’associazione Penelope, che sarà parte civile nel processo che inizierà il 10 febbraio, ieri all’uscita dal casolare di Strada Reatino 36 ha descritto con queste parole il luogo di morte e orrore dove è stato deposto il cadavere che si ritiene essere di Saman.

I super periti nominati dalla Corte d’Assise ieri hanno eseguito un sopralluogo di 45 minuti, conclusosi alle 14.25, mentre oggi dalle 10 inizieranno le operazioni di recupero del corpo.

Per estrarlo dalla fossa dove si trova, a oltre due metri di profondità, l’archeologo forense Dominic Salsarola potrebbe impiegare fino a 15 giorni.

Poi i resti saranno portati all’obitorio di un ospedale di Milano, dove saranno sottoposti a tomografia, radiografie e varie accertamenti a cura della anatomopatologa Cristina Cattaneo. Ieri mattina i periti hanno accettato l’incarico che è stato dato loro dalla presidente della Corte d’Assisi Cristina Beretti. L’udienza è finita alle 13 e subito si sono recati a Novellara.

La giudice ha chiesto che la perizia sia pronta per il 17 febbraio: in quella data ci sarà un’udienza che chiuderà l’incidente probatorio.

I consulenti dovranno stabilire se i resti appartengono a Saman Abbas, l’epoca e le cause della morte (accertando eventuali lesioni o somministrazione di sostanze di interesse chimico tossicologico) e analizzare anche la terra rimossa durante il disseppellimento.

Il cadavere non si trova all’interno di un sacco, come era stato ipotizzato. Il corpo, da quello che affiora, sembrerebbe abbastanza integro. Si verificherà anche se è vestito come la 18enne la sera della scomparsa (aveva un giacchino di pelle, dei jeans e un paio di Adidas).

«Cristina Cattaneo ha detto che con il sacco il recupero sarebbe stato più semplice – spiega l’avvocata –. L’archeologo nominato dalla dottoressa dovrà procederà piano piano. Non si potrà fare con l’escavatore, ma a mano, serve un lavoro finissimo. Hanno creato una sorta di dosso intorno alla fossa per consentire il lavoro di recupero. Sarà usato anche un setaccio per la ricerca di eventuali oggetti».

Tutto questo avverrà in un casolare pericolante, motivo per cui è stata chiesta la presenza e la consulenza dei vigili del fuoco. «Anche oggi c’erano delle tegole che ballavano e ho avuto paura – prosegue Iannuccelli –. Hanno creato un gazebo di plastica per proteggere lo scavo e metterlo in sicurezza».

All’esterno del casolare, invece, è stato allestito anche un gazebo della protezione civile Nubilaria.

I resti si trovano nell’edificio diroccato, sotto un ambiente a volta, tipico degli edifici rurali della nostra zona. Il pavimento non c’è praticamente più.

Lo zio Hasnain Danish, che venerdì ha fatto trovare il corpo, assicurava in chat alla moglie che era stato fatto un buon lavoro. «In effetti trovarlo sotto due metri, con tutti quei detriti sopra, non era facile».

Anche i legali degli imputati e delle parti civili potranno nominare dei consulenti. L’avvocato Liborio Cataliotti, che assiste lo zio Danish, si è affidato al medico legale Bonfiglio Gambarini, mentre l’avvocata Iannuccelli ha scelto Elia del Borrello.

Al sopralluogo al casolare erano presenti gli avvocati Simone Servillo, che assiste i genitori Saman, Luigi Scarcella, che tutela Nomanullaq Nomanullaq, e Valeria Miari, tutrice del fratello minorenne della giovane.