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Saviano rinuncia a Reggio Emilia. Vecchi: «Roberto, sei un reggiano adottivo. A presto»

Saviano rinuncia a Reggio Emilia. Vecchi: «Roberto, sei un reggiano adottivo. A presto»

Il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini: «Abbiamo bisogno del tuo impegno»

24 novembre 2022
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Reggio Emilia «Resisti Roberto. Siamo tutti con te. Forza. Ti aspettiamo in città al più presto».

Il sindaco reggiano Luca Vecchi si rivolge a Roberto Saviano, lo scrittore a processo con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha rinunciato alle due tappe al teatro Valli per la rassegna Finalmente domenica.

Il giornalista ha scritto una lettera alla fondazione I Teatri, a cui replica Vecchi. «Come sindaco e come presidente della Fondazione mi preme dirti che non sei solo – la risposta –: l’amministrazione comunale e la città sono al fianco di chi si impegna in prima persona contro la criminalità organizzata, per la legalità e la sicurezza, sin dai tempi in cui il prefetto Antonella De Miro cominciò, in questa terra, a operare sul fronte del contrasto alle mafie economiche. Qui stiamo e qui ci troverai, sempre».

Il sindaco esprime vicinanza allo scrittore. «Penso altresì che, in generale, la dialettica, anche la più aspra, debba trovare modi e forme di sviluppo che non abbiano nel tentativo di zittire una voce attraverso l’uso delle querele e delle azioni civili il loro esito finale – aggiunge Vecchi –. Questo l’ho sempre pensato e praticato, e credo valga tanto più in un Paese, il nostro, che sul fronte della libertà di stampa certo non brilla nelle classifiche internazionali».

Vecchi ricorda la cittadinanza onoraria reggiana data a Saviano, ricordando gli esempi di don Pasquino Borghi, dei fratelli Cervi, di Meuccio Ruini, Giuseppe Dossetti, Nilde Iotti, le cinque vittime del 7 luglio 1960. «Quei ragazzi pronti a riempire il Teatro Municipale Romolo Valli hanno bisogno del tuo pensiero, delle tue parole, del tuo impegno», conclude Vecchi.

Un assist per il presidente della Regione Stefano Bonaccini. «A Roberto Saviano va un forte abbraccio – dice Bonaccini – abbiamo bisogno della sua voce e della sua testimonianza, per un impegno che deve essere anche di tutti noi».