Gazzetta di Reggio

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Uomini rammendano contro gli stereotipi e la violenza di genere

Miriam Figliuolo
Uomini rammendano contro gli stereotipi e la violenza di genere

Cavriago Merli: «Così scriviamo un’altra storia»

26 novembre 2022
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Cavriago Uomini che cuciono e rammendano. Con la guida esperta e paziente di Federica Merli, fondatrice dell’associazione “Un filo che unisce Cavriago” è stato possibile anche questo, nell’ambito dei laboratori pensati in seno al progetto “Virginiapertutte” che, nei giorni scorsi, ha portato all’allestimento, al centro culturale Multiplo, di una grande opera d’arte partecipata dedicata alle donne e alla scrittrice Virginia Woolf, grazie all’idea dell’artista Patrizia Benedetta Fratus.

Il primo a prendere in mano ago e filo, il 18 novembre scorso, è stato proprio il direttore del centro culturale, Nicolò Fantini, nel primo dei quattro workshop che sono rientrati nell’ambito delle iniziative cavriaghesi dedicate al 25 novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

L’organizzazione del programma ha visto la collaborazione del Comune con cittadini, cittadine, associazioni di volontariato, altri enti e istituzioni e con l’istituto comprensivo “Don G. Dossetti” di Cavriago.

Il secondo incontro, si è svolto il 23 novembre alla Croce Arancione. Poi è stata la volta, venerdì 25 novembre, dell’Auser di via Don Tesauri. Proprio nella sede della Croce Arancione si sono presentati numerosi uomini, armati di occhiali inforcati sul naso e pazienza certosina. Hanno affrontato con successo la prova con ago e filo. Ai primi sorriso sornioni di alcuni sono seguiti da parte di tutti sguardi attenti e mani laboriose.

Il laboratorio ha avuto un ottimo successo e soprattutto ha centrato l’obiettivo, quello di fare cadere gli stereotipi, avvicinando uomini e donne attraverso la condivisione di un’attività manuale un tempo ritenuta prettamente femminile.

«Oggi sempre più uomini e ragazzi – racconta Merli – si avvicinano e praticano con successo attività come il lavoro a maglia e l’uncinetto. Sono nati diversi gruppi di lavoro anche qui nel reggiano, che si incontrano periodicamente, unendo al lavoro manuale, le chiacchiere e la condivisione di tempo e idee. Non è solo uncinetto, non è solo lavoro a maglia sono meravigliose narrazioni. Lavorare a maglia insegna a pensare».

«Se, ci è chiaro che la radice della violenza di genere è una radice culturale, ci è chiaro anche il bisogno di un altra narrazione, ma non solo – dice Fratus –. Servono pratiche oltre le parole, servono azioni che mostrino altre possibilità partendo dal quotidiano di ognuno/a. Rammendare, attaccare bottoni, fare orli e cambiare cerniere non solo ci rende più autosufficienti, ma se fatto da uomini e donne diventa nuova narrazione».

Il prossimo e ultimo laboratorio si tiene giovedì 1 dicembre dalle 16 alle 17 nella sede del Progetto Ottavo Giorno (via Guardanavona 1). I laboratori sono liberi e gratuiti. Troverete l’occorrente pronto all’uso, ma chiunque può contribuire portando scampoli di stoffa, bottoni e altro materiale.