Gazzetta di Reggio

Novellara Sono terminate ieri, in tarda serata, le operazioni di recupero del cadavere trovato sotterrato nella cascina di Strada Reatino, indicato dallo zio Danish Hasnain come quello di Saman Abbas.

Da quello che trapela, sono stati rinvenuti anche indumenti intorno a ciò che resta della salma, così come le scarpe che indossava: tutto verrà analizzato per trovare ulteriori elementi utili all’identificazione del cadavere e alle indagini sull’omicidio. Da ieri pomeriggio, sul posto c’era anche l’anatomopatologa forense Cristina Cattaneo, perito del tribunale. La decisione di procedere senza fermarsi al trasferimento del cadavere, una volta completamente dissotterrato, è motivata dalla necessità di non alterarlo a contatto con patogeni esterni. Anche tutta l’area intorno è stata accuratamente scandagliata a caccia di elementi da parte dei carabinieri del Ris.

In una notte buia e fredda di fine novembre come quella di ieri, ben diversa dal tepore di quel 1° maggio 2021 in cui si presume Saman sia stata uccisa e seppellita, il corpo della 18enne ha lasciato finalmente la tomba anonima nella quale – secondo la ricostruzione degli investigatori, con l’apporto cruciale determinato dalle dichiarazioni dello zio Danish, accusato di essere l’esecutore materiale del delitto – è stata occultata da un anno e mezzo, a contatto con la nuda terra. Il cadavere era interrato a circa 3 metri di profondità, sotto uno strato di detriti e macerie del rudere abbandonato. Ieri sul posto hanno fatto un sopralluogo anche i legali che rappresentano tutte le parti del processo, che si aprirà il 10 febbraio prossimo. Fino a tarda ora, i fari hanno illuminato la cascina dove era sepolto il corpo, con i carabinieri a presidiare l’area. Poi è arrivato il carro funebre della Croce Verde di Reggio, per il trasferimento della salma. Il primo passo per arrivare al più presto a dare una degna sepoltura a Saman.