Rapinatore si costituisce: «Sono evaso, arrestatemi»
Bussa in caserma, prima era dalla famiglia
San Martino in Rio Suona al campanello della caserma per costituirsi: «Sono evaso».
È accaduto nella tarda mattinata di giovedì e la persona che i carabinieri si trovano di fronte non è un mitomane, ma il rapinatore campano 31enne Mirco Carratù che dal 15 novembre non è più in carcere a Salerno, bensì agli arresti domiciliari a Calvanico (sempre nel Salernitano), ma da cui è evaso il 28 dicembre. Con un complice, il 30 settembre scorso, brandendo una mazza da baseball, ha rapinato una sala slot di Fisciano (Salerno) fuggendo poi in auto con un bottino di 10mila euro (ma saranno poi identificati e arrestati). Una coppia di rapinatori che fece parlare di sè anche nel Reggiano undici anni fa, quando facevano parte di una banda che, indossando le maschere di Scary movie (film-parodia di pellicole horror, ndr), assalivano baristi, tabaccai ed edicolanti (scia di rapine poi interrotta dai carabinieri di Correggio).
in tribunale a Reggio Emilia, il rapinatore – difeso dall’avvocato Daniele Erbani – ha spiegato di essere evaso perché sentiva la nostalgia della famiglia (compagna e figlia vivono nella nostra provincia) per poi decidere di costituirsi. La Procura ha chiesto per il 31enne gli arresti domiciliari, mentre il difensore ha spiegato di non essere ancora riuscito a parlare con la compagna del suo assistito per capire se è disponibile ad accoglierlo agli arresti. Il giudice Giovanni Ghini ha ritenuto di non applicare misure restrittive (per questo processo che si concluderà il 26 gennaio il 31enne è libero), ma Carratù è tornato ai domiciliari a Calvanico, come deciso dal gip del tribunale di Nocera Umbra che ne aveva ordinato la cattura per la rapina alla sala slot.