Assalto alla farmacia di Pieve: uno dei rapinatori era in permesso premio
Ora è in cella a Ferrara. Per l’altro obbligo di firma
Reggio Emilia Stanno emergendo particolari sempre più sorprendenti sulla rapina di giovedì scorso alla farmacia comunale di via Fratelli Cervi 7. I rapinatori sono stati incastrati dalle telecamere di videosorveglianza: si tratta di due italiani che vivono a Reggio Emilia rispettivamente di 47 e 38 anni.
Il 47enne non solo ha dei precedenti penali per rapina, ma giovedì era addirittura in permesso premio ed avrebbe dovuto fare rientro in carcere a Ferrara dove è detenuto. L’altro indagato – un disoccupato 38enne – una volta bloccato dalla polizia, ha inteso collaborare con gli investigatori: ha confessato, indicando il luogo in cui era stata gettata la pistola-giocattolo usata nell’assalto (è stata recuperata in pezzi, perché lanciata da un cavalcavia per disfarsene).
I due arrestati sono stati identificati – tramite le immagini di ottima qualità dell’impianto di videosorveglianza – in due momenti differenti: il primo già nella serata della rapina, il secondo la mattinata dopo.
E le contemporanee perquisizioni domiciliari hanno permesso agli agenti di recuperare degli indumenti compatibili con quelli indossati dai due rapinatori. Uno indossava un giubbotto chiaro, jeans e scarpe da ginnastica bianche e un cappellino nero di lana. Entrambi indossavano una mascherina chirurgica.
Nell’ultima mattina dell’anno hanno affrontato l’udienza di convalida del fermo: in aula si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e il gip Silvia Guareschi non ha convalidato il fermo non ritenendo che vi fosse il pericolo di fuga.
Il 38enne non è più in cella, ha ora l’obbligo di firma quotidiano in questura e l’obbligo di dimora a Reggio Emilia. I due rapinatori sono stati assistiti dall’avvocato Nicola Gualdi (difende il 38enne e nel caso del 47enne ha sostituito una collega). «Il mio assistito è incensurato – rimarca Gualdi – e vive sul territorio e dopo la rapina non era scappato, quindi il pericolo di fuga non c’è. Anche il carcere sarebbe stata una misura cautelare eccessiva». Intanto le indagini della squadra mobile – coordinate dalla pm Valentina Salvi – vanno avanti e uno dei arrestati è ora sospettato di essere l’autore della rapina avvenuta il 4 novembre scorso e con nel mirino la parafarmacia-erboristeria di viale Umberto I. Quel pomeriggio un uomo – camuffatosi con una parrucca ed occhiali da sole – era entrato nel negozio impugnando una pistola che i poliziotti ritengono identica a quella utilizzata nella rapina del 29 dicembre, per poi farsi consegnare l’incasso giornaliero (circa 800 euro) e far perdere le proprie tracce.
Nell’anno appena conclusosi sono state sette le rapine su cui hanno indagato gli uomini della Questura: per quegli assalti sono finiti nel mirino nove italiani, molti dei quali già gravati da precedenti specifici.