Gazzetta di Reggio

Reggio

Reggio Emilia

Caccia al ladro di bici del quartiere Crocetta

Luciano Salsi
Caccia al ladro di bici del quartiere Crocetta

Prese di mira le cantine dei residenti

2 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Non bastano i sistematici furti delle biciclette nella pubblica strada, siano o no chiuse con una catena. C'è anche chi le va a rubare nelle cantine, tranciando il lucchetto della porta dopo essersi introdotto nel condominio attraverso l'ingresso senza scassinarlo.

Gli ultimi casi sono accaduti nel quartiere Crocetta, che non era mai stato toccato in precedenza da questo tipo di criminalità, piccola ma capace di suscitare allarme e spavento fra gli abitanti. Maria Chichierchia, che risiede in via Pradarena, una laterale di via Bismantova, riferisce: «Una volta un mio vicino, dopo essere sceso nello scantinato, è stato aggredito dal ladro, che l'ha tramortito con un pugno. Non ci sentiamo più sicuri. Abbiamo paura a scendere le scale. Questi furti avvengono dal mese di dicembre, capitano anche nelle zone limitrofe e sono compiuti sempre dallo stesso soggetto, del quale le forze dell'ordine hanno ricevuto più volte la descrizione. Siamo in balia di un individuo che ha privato tutti gli abitanti di una tranquillità sempre esistita nel nostro quartiere, agendo indisturbato a qualsiasi ora del giorno». «Il mio compagno – spiega Maria Chichierchia – l’ha visto passare a piedi per la strada trascinando con sé due biciclette. Le segnalazioni dei furti avvengono quotidianamente. Abbiamo presentato denunce formali. Dalla mia cantina sono state asportate una bicicletta da donna e una cassa di Coca Cola. Una volta l'intrusione è stata subito segnalata. I carabinieri hanno risposto alla chiamata, ma quando sono arrivati il ladro s'era già allontanato». Il valore delle refurtive e i danni alle abitazioni non sono i principali motivi di preoccupazione. È la ripetuta violazione dei domicili, insieme al timore dell'aggressione fisica, che genera fra gli abitanti un senso di impotenza e frustrazione. È difficile cogliere sul fatto il malvivente. Ne deriva l'impressione di doversi difendere da soli. «Qui - sottolinea Maria Chichierchia - tutti ne parlano. C'è chi dice che il ladro abiti nella nostra zona e che giri armato con un coltello. Qualche volta era in compagnia di un complice. È stato visto portare con sé arnesi da scasso, ma si introduce nei condomìni senza forzare le serrature. Si limita a troncare i lucchetti delle porte delle cantine».

Nella nostra città le biciclette sono ancora molto utilizzate e perciò appetite dai malintenzionati. Quelle recuperate sono custodite nel magazzino comunale di via Mazzacurati. Se il derubato non le rivendica vengono poi offerte all'asta.