Sfonda a pugni il parabrezza del taxi
Gli autisti protestano dopo l’aggressione in piazzale Marconi giovedì sera. «Ce ne andiamo dalla stazione»
Reggio Emilia Aggressioni, minacce con una bottiglia e il parabrezza sfondato a suon di pugni.
Non c’è pace per i tassisti, costretti a subire l’assalto dei balordi davanti alla stazione dei treni. L’ultima aggressione si è verificata giovedì sera ai danni di un tassista del Consorzio Taxisti Reggiani. Erano le 21 quando, in piazzale Marconi, è avvenuto l’ennesimo episodio ai danni di autisti di servizio taxi del Comune. Questo suscita, nella categoria, un forte sentimento di apprensione, soprattutto nelle ore notturne: per questo, se la situazione non cambierà i taxisti annunciano che non stazioneranno più in attesa davanti alla stazione centrale dalle 20.30 alle 6 del mattino. Arriveranno sul posto soltanto in caso di chiamate dell’utente tramite il centralino. Il Consorzio è intenzionato a fare sul serio e ha già in animo di informare l’utenza con cartelloni ad hoc in cui verranno illustrati i motivi di questa scelta. L’episodio è stato denunciato dal tassista che ha subito l’aggressione. Oggi verrà presentata un’ulteriore denuncia alla polizia ferroviaria.
«Dopo l’ennesima volta abbiamo detto basta – afferma Lorenza Savarese, presidente del Consorzio Taxisti Reggiani –.Uno dei soliti individui che si aggirano per la stazione chiedendo l’elemosina in stazione, conosciuto dalle forze dell’o rdine, si è avvicinato al collega. Ha rotto il parabrezza con i pugni: immaginiamo, dunque, la forza che ha. Non è la prima volta: questi episodi si verificano da mesi».
In un’altra occasione la stazione si era riempita di cocci di vetro, volati anche sulle auto.
«Si verificano due tipi di danni:, come conseguenza di questi episodi: la paura e il danno economico, almeno per ora . Stavolta è toccato alla macchina, ma chi ci garantisce che non verranno aggredite anche le persone – continua la presidente Savarese –? Il collega, ora, ha il parabrezza rotto: questo gli provoca un mancato incasso, dal momento che dovrà rimanere fermo quattro giorni. In più cresce la paura e non siamo noi a dover dare sicurezza alla cittadinanza, spaventata da quanto succede».
Oltre ai danni c’è la profonda amarezza e rabbia perché non si trova una soluzione al problema.
«Lo stesso individuo che ha rotto il parabrezza è stato visto circolare alle 2 di notte, sempre alla stazione – aggiunge la presidente del consorzio –. Per questo abbiamo deciso di dare un segnale forte: in stazione, dalle 8.30 alle 6 del mattino, noi non ci saremo».
«È come se il degrado generale della zona portasse elementi border line a pensare di agire in maniera violenta e impunita in quanto la situazione sembra agevolarli – evidenzia il consorzio –. Chiediamo una soluzione definitiva per ripulire il piazzale da atti di vandalismo, risse, minacce che ci fanno sentire costantemente in pericolo. Pericolo che, come si può comprendere, è concreto. La domanda che sempre più spesso ci sovviene alla mente è: “Chi me lo fa fare di rischiare mezzo e persona?”. Chi risarcisce il collega aggredito giovedì sera per i danni? E chi lo rassicura sul timore che ha vedendo uno squilibrato che gli ha frantumato la macchina a pugni?».