«Stazione pericolosa a ogni ora tra bivacchi e criminalità»
Tassisti in rivolta: «I balordi in preda alla droga fanno di tutto»
Reggio Emilia «Ho smesso di venire in stazione: quando arrivo qui, faccio scendere i passeggeri e riparto subito. Anche di giorno è pericoloso, tra spaccio ed escrementi a cielo aperto e balordi pronti a tutto».
Rosy Consagra condivide il lavoro di tassista insieme al marito e anche la figlia svolge la stessa professione. Rosy, dunque, conosce bene quali siano i pericoli dell’arrivare in taxi a qualsiasi ora del giorno e della notte in piazzale Marconi, tanto da decidere di non trattenersi più qui per tappe prolungate. E conferma l’intenzione espressa dal Consorzio Taxisti Reggiani, a partire d lunedì 16 gennaio, di non fermarsi più in attesa davanti alla stazione centrale dalle 20.30 alle 6, ma di arrivare sul posto solo su chiamata dell’utente tramite centralino. Questo dopo l’ennesima aggressione ai danni di un collega: un balordo giovedì sera ha sfondato a pugni il parabrezza del taxi, procurandogli un danno economico che lo costringe a stare fermo dal lavoro per quattro giorni.
«Prima lavoravo anche alla sera – aggiunge Rosy –. Adesso, invece, di sera lavora prevalentemente mio marito. Cerchiamo di coprire il più possibile la città, ma con i dovuti accorgimenti. Gli individui che popolano la stazione escono armati di bottiglie rotte e si avventano come dei matti su chiunque. In tutti gli angoli si può vedere gente che fa i propri bisogni, noncurante che qualcuno la possa guardare. Per non parlare dello spaccio alla luce del sole. Io non sono un tipo che ha paura, il mio mestiere mi piace molto, ma vorrei lavorare in sicurezza. La gente, qui, ha paura di attraversare l’atrio della stazione: siamo arrivati a questo livello di sfinimento. Quindi – concude Rosy – lunedì 16 sospenderemo il servizio notturno. Lo comunicheremo avvisando la clientela».
Pochi minuti dopo arriva in piazzale Marconi un altro tassista che sottolinea come «il piazzale sia deserto quando si arriva di sera. I balordi, in stazione, studiano il momento migliore per entrare in azione. Ci sono persone che pretendono di prendere il taxi senza pagare, magari con destinazione fuori da Reggio Emilia, e quando noi rifiutiamo prendono a calci la macchina... Di solito, quando ci viene richiesta una corsa da fuori città, noi chiediamo il pagamento in anticipo. E c’è chi sbotta in tutti i modi possibili piuttosto di non pagare».
Un collega, Andrea Rossi, definisce «allucinante» la situazione di degrado in piazzale Marconi. «Quando la situazione alle Reggiane è stata risanata, tutte i balordi si sono trasferiti altrove – spiega Rossi –. Noi siamo in balìa costante di queste persone. Tanto per fare un esempio di quanto sia diventata insostenibile la situazione, i clienti dell’hotel sul piazzale, ci chiamano perché hanno paura di attraversare da soli i 30 metri che li separano dalla stazione. Si vedono bivacchi, gente che orina all’aperto contro le vetrine. A un mio collega è stato chiesto di spegnere il motore dell’auto in via don Alai: c’era gente che dormiva per terra e lui non poteva passare per non disturbarli. Di sera Reggio Emilia si trasforma in un’altra città: ripeto, spostare questi individui dalle Reggiane avrebbe richiesto una soluzione del problema di veduta più ampia. Invece è stato soltanto trasferito». l
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