Reggio Emilia: la Finanza scopre fabbrica di false griffe e sequestra 200mila euro in contanti
Il denaro era nascosto in un appartamento di Reggio Emilia, il laboratorio clandestino invece è a Novellara
Novellara La Guardia di finanza ha scoperto un laboratorio tessile cinese in cui venivano confezionati ingenti quantitativi di capi contraffatti di note case di moda, ora posti sotto sequestro.
L’attività trae origine da un controllo svolto dalla polizia presso l’abitazione in zona stazione a Reggio Emilia di un cinese. Durante tale ispezione sono saltati fuori dei soldi, alcune migliaia di euro, e gli agenti hanno chiesto l’intervento delle fiamme gialle.
I successivi approfondimenti della Finanza hanno permesso di rinvenire, abilmente occultati tra le intercapedini della soffitta dell’appartamento, oltre 200.000 in contanti.
Tenuto conto degli importanti precedenti penali del soggetto - quali associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio nonché sfruttamento della prostituzione - ed avuto riguardo all’evidente sproporzione tra l’ingente disponibilità di contanti, auto di lusso e oggetti di valore detenuti in casa (casse di vino pregiato del valore stimato in 30.000 euro), a fronte di modeste dichiarazioni dei redditi, la perquisizione è stata estesa anche presso la residenza dell’interessato, individuata in Novellara.
In tale luogo, i finanzieri del Gruppo di Reggio Emilia e delle Tenenze di Guastalla e Correggio hanno quindi scoperto l’opificio, con all’interno - in precarie condizioni igieniche e di sicurezza - 5 lavoratori in nero di etnia cinese e circa 10.000 prodotti riportanti marchi presumibilmente contraffatti, tra capi di abbigliamento ed etichette, sottoposti quindi a sequestro e per i quali sono in corso accertamenti.
Sequestrati anche gli interi locali aziendali, i macchinari ed il furgone con cui veniva trasportata la merce; tutti riferibili al titolare di una ditta individuale - anch’esso di etnia cinese - e denunciato per contraffazione, oltre alle contestazioni elevate in materia di lavoro, attesa la posizione di irregolarità dei 5 soggetti trovati all’interno dell’opificio.
Il cinese dal quale è scaturita l’operazione è stato invece denunciato alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia per riciclaggio, abusiva attività finanziaria, omessa dichiarazione dei redditi e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento.