Gazzetta di Reggio

Reggio

Reggio Emilia

Blitz davanti agli uffici di Iren

Blitz davanti agli uffici di Iren

Gli attivisti di Aq16 contro l’accordo fra la multiutility e la società Mekorot «Gli israeliani sono responsabili di una “apartheid dell’acqua” contro la Palestina»

2 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia «Pretendiamo subito una presa di posizione e di rifiuto verso la Mekorot, non ci bastano le parole». Un blitz negli uffici Iren per contestare il protocollo di intesa siglato con la società israeliana Mekoroto. È stata una mattinata turbolenta quella di ieri mattina in piazza della Vittoria, dove gli attvisti di Aq16 hanno dato vita ad un’azione dimostrativa con fumogeni, striscioni e megafono «per contestare il recente protocollo d’intesa tra Iren e Mekorot, compagnia idrica nazionale israeliana che sta assetando il popolo palestinese».

Per i manifestanti, «si parla di crisi dell’acqua in Palestina, ma quello che sta realmente accadendo è una vera e propria “apartheid dell’acqua”, e Mekorot ne è il braccio operativo». Il caso era stato già sollevato nei giorni scorsi da Reggio Emilia in Comune (Rec) e da Cosimo Pederzoli di Sinistra Italiana. Successivamente, sono intervenuti anche i sindacati provinciali compatti, ovvero Cgil, Cisl e Uil, che hanno chiesto all’amministrazione e ai soci pubblici della società multiservizi di valutare una revoca dell’accordo con gli israeliani.

Ieri mattina, infine, il blitz dei manifestanti di Aq16: «La Mekorot sottrae acqua illegalmente dalle falde idriche palestinesi provocandone l’impoverimento, devia l’acqua del fiume Giordano riducendone la portata, fornisce l’acqua che ha rubato ai territori occupati alle colonie illegali israeliane e ad Israele e rivende a caro prezzo ai palestinesi la loro stessa acqua – affermano – Sono forse queste le “soluzioni tecnologiche e organizzative di eccellenza” che hanno portato Iren a firmare un accordo con una compagnia idrica criminale? Le denunce alle azioni di Mekorot arrivano livello internazionale, dall’Ong “Who Profits” all’Onu».

L’azione è prima partita fuori dagli uffici della multiutility, poi è salita di tono, con un’irruzione anche all’interno dei locali. Sul posto è intervenuta la questura. «Forse Iren trova così interessante e proficuo il caro bollette che come cittadini stiamo soffrendo in questo momento di crisi, che provano ammirazione da gestioni delle risorse ancora più "estreme", quando si tratta di fare profitto – continuano i manifestanti – L’amministrazione comunale di Reggio, azionista di Iren, dovrebbe essere la prima a indignarsi: dov’è la sensibilità al rispetto internazionale dei diritti umani quando proprio nella nostra città si firma il patto con il diavolo della segregazione razziale? Come laboratorio Aq16 siamo sempre solidali con la popolazione palestinese che da decenni, nel silenzio delle istituzioni, vive sotto il dominio sionista». l

© RIPRODUZIONE RISERVATA