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Svastiche e simboli nazi-fascisti ripulita l’area di via Cecati

Svastiche e simboli nazi-fascisti ripulita l’area di via Cecati

Rimosse dopo la denuncia le croci celtiche e le scritte che inneggiavano a Nar e Ss Vecchi: «A Reggio non può esserci spazio per l’odio e per valori antidemocratici»

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Reggio Emilia Come annunciato, dopo la denuncia del sindaco Luca Vecchi l’area del parcheggio di via Cecati imbrattata da svastiche e simboli fascisti è stata completamente ripulita. Il brutto spettacolo da qualche giorno si trovava sul cammino che dai grandi parcheggi di via Cecati porta sino a piazzale Fiume e all’ingresso, nell’esagono del centro storico.

Le pensiline, le vetrate delle fermate e della capannina delle bici e le centraline elettriche dell’area erano state infatti imbrattate con diverse scritte difficili da equivocare: denti di lupo; croci celtiche, icone antiche da tempo parte dell’immaginario della destra; le doppie “s” a forma di fulmine a richiamare le SS, l’ordine nero nazista di Himmler. Infine, la scritta più dolorosa, “dedicata” ai Nar, i Nuclei Armati Rivoluzionari, una delle principali organizzazioni terroristiche neofasciste italiane, giudicati responsabili della strage del 2 agosto 1980 a Bologna.

Una citazione ancor più offensiva nella città di Paolo Bellini, il terrorista reggiano di destra coinvolto in molte delle principali trame eversive dagli anni ’70 ai ’90, sicario della ‘ndrangheta, reo confesso del militante di Lotta Continua Alceste Campanile, fresco di condanna in primo grado proprio per la strage di Bologna, in cui è considerato uno dei complici dei Nar di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro.

Che si tratti di una brutta e sgradevole ragazzata o di un gesto politicamente più consapevole, ci si trovava comunque di fronte a un segno pesante, anche perché giunto dopo mesi in cui gli sfregi fascisti e nazisti a luoghi della Resistenza e della storia reggiana sono stati parecchi, dai monumenti in centro a quelli sulla via Emilia ad Ospizio e alla cosiddetta “baracchina di Piero” al ponte di San Pellegrino.

Tirar fuori i Nar, negli anni del processo a Bellini, ha rappresentato un’ulteriore ferita. E le reazioni non sono mancate, già poche ore dopo la scoperta dei vandalismi. A cominciare dalla ferma condanna dell’Anpi, che per bocca del presidente provinciale, Ermete Fiaccadori, aveva detto: «Ancora una volta mani che vogliono restare ignote diffondono tristi messaggi di paura e minaccia che evocano simboli che la storia ha condannato. Esprimiamo la più ferma condanna e l'impegno di conoscere il senso della storia affinché quelle pagine buie non si ripetano». Profonda indignazione era stata espressa anche dal militante comunista Alessandro Fontanesi.

Sull’episodio era intervenuto anche il sindaco, annunciando la presentazione di una denuncia, dopo la quale si sarebbe data istruzione agli uffici comunali per le operazioni di polizia, avvenute ieri.

«Nei giorni scorsi – aveva spiegato Vecchi su Facebook – sono comparse in via Cecati delle svastiche e delle scritte inneggianti alle SS, al nazismo e ai Nar. Un gesto in primo luogo stupido visto che sono state imbrattate le pensiline dell'autobus, i cartelli stradali e il deposito delle biciclette. Proprietà pubbliche che appartengono a tutti i cittadini. Ma anche un atto vandalico molto grave per Reggio Emilia, città medaglia d’oro alla Resistenza, che non possiamo sottovalutare».

Di qui la presentazione della denuncia: «Per questo ho sporto denuncia alle forze di polizia e ripuliremo tutto al più presto. Perché a Reggio Emilia non può esserci spazio per l’odio, l’intolleranza e i valori antidemocratici», aveva spiegato il primo cittadino. l

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