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Via Cecati, ancora svastiche Erano state appena rimosse

Via Cecati, ancora svastiche Erano state appena rimosse

Nel parcheggio rispuntano croci celtiche, “SS” e scritte Nar

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Reggio Emilia Erano appena state ripulite, ma sono ricomparse in tempi record. Come se qualcuno si divertisse a deturpare una delle aree di maggior passaggio cittadino. Stiamo parlando delle svastiche vergate a spray nel parcheggio di via Cecati, che sono rispuntate dopo il clamore sollevato dal primo imbrattamento.

Lo segnala il consigliere di Coalizione Civica Dario De Lucia. «Qualche giorno fa segnalavo al Comune e alle forze dell’ordine i simboli nazisti nel parcheggio di via Cecati. Questo non ha fermato l’estremista che ha disegnato nuovamente svastiche, simboli delle SS, croci celtiche e scritte inneggiati al nazifascismo». Nel ringraziare il cittadino che ha comunicato la ricomparsa delle svastiche il consigliere rivolge un appello: «Invito nuovamente tutti i servizi a fare il proprio ruolo. Bisogna rimuovere questi ingiuriosi imbrattamenti e le forze dell’ordine devono trovare il colpevole così che venga a pulire il tremendo risultato. Per segnalazioni per i servizi di manutenzione e pulizia della città invito i reggiani a scrivermi alla mail dario.delucia@comune.re.it».

Il caso era scoppiato a inizio settimana, quando i reggiani che di solito utilizzano il parcheggio scambiatore avevano fotografato il brutto spettacolo che da qualche giorno era disseminato tra il parcheggio e piazzale Fiume, all’ingresso del centro storico. Le pensiline, le vetrate delle fermate e della capannina delle bici e le centraline elettriche dell’area erano state imbrattate con diverse scritte difficili da equivocare: denti di lupo; croci celtiche, icone antiche da tempo, parte dell’immaginario della destra; le doppie “s” a forma di fulmine a richiamare le SS, l’ordine nero nazista di Himmler. Infine, la scritta più dolorosa, “dedicata” ai Nar, i Nuclei Armati Rivoluzionari, una delle principali organizzazioni terroristiche neofasciste italiane, giudicati responsabili della strage del 2 agosto 1980 a Bologna. Erano fioccate le condanne da parte dell’Anpi e la «profonda indignazione» di Alessandro Fontanesi.

Dopo l’intervento del sindaco Luca Vecchi, che aveva sporto denuncia alle forze dell’ordine «perché a Reggio Emilia non può esserci spazio per l’odio, l’intolleranza e i valori antidemocratici», l’amministrazione comunale si era impegnata a ripulire tutti i simboli, che difatti grazie anche alla collaborazione di alcuni cittadini erano stati rimossi. La zona era tornata linda e pulita.

Tuttavia è durata poco. Evidentemente il clamore sollevato da scritte e simboli ha spinto la mano chi ha vergato quei simboli a tornare in azione con modalità fotocopia: nelle pensiline è rispuntato il simbolo delle “SS”, sul muro verde del deposito di biciclette la frase “zona nera” e una svastica, su una colonnina con l’orario degli autobus la scritta “Nar”.

Si spera che stavolta il responsabile armato di spray venga individuato e sia messo nelle condizioni di rimediare. l

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