La protesta dei residenti: «Via Cesare Rossi è dimenticata, facciamo slalom tra le buche»
Protestano i residenti dell’ultima via di Reggio Emilia prima di Quattro Castella «Siamo ultimi in tutti i sensi: nessuno del Comune risponde alle segnalazioni»
Serena Arbizzi
Reggio Emilia I residenti dell’ultima via di Reggio Emilia prima di Quattro Castella si sentono ultimi anche per quanto riguarda la manutenzione della strada.
Via Cesare Rossi si trova al Ghiardello e ormai chi vive qui non conta più le buche tra cui si è costretti a fare slalom per preservare la propria auto dai danni o per non centrare con la bicicletta uno di questi dislivelli. I cittadini invocano attenzione da parte del Comune.
«Siamo l'ultima via, prima di un bellissimo casello, prima del comune di Quattro Castella e ormai da 20 anni conviviamo con una situazione imbarazzante – spiega Christian Macca, residente in via Cesare Rossi –. La nostra via è tutta una buca, ma quando dico tutta, intendo davvero dire questo. Viviamo qui da almeno una ventina d’anni e ogni due il Comune passava a rattoppare le buche che ogni inverno tornavano ad aprirsi quando gli spazzaneve passavano con la pala».
La conseguenza è che la pioggia fa riempire le buche e le fa allargare, con la ghiaia e sassi che vengono sparsi per tutta la via.
«Ogni macchina che passa di qui deve fare uno slalom, tanto che sembra quasi il nuovo Gran Premio di Formula Uno. Magari fosse così – dice il residente, con ironia amara –. In bicicletta bisogna stare sempre attenti a non finire dentro queste buche. Abbiamo provato a cercare il dialogo per tentare di capire chi doveva svolgere questo oneroso lavoro con l’ufficio tecnico, ma non c’è stato nulla da fare. Nessuno ci ha mai fornito una risposta. Se si tratta di una via pubblica, visto che la vengono a rattoppare – si chiede il cittadino – perché non la sistemato in maniera definitiva? Se è privata perché devo pagare il passo carraio? Concludo che la beffa più grande è stata quest’estate quando abbiamo visto tutti i macchinari per realizzare l’asfalto posizionati sul bordo della strada. Dopo giorni in cui abbiamo atteso di sapere se davvero sarebbe mai arrivato il nostro turno, siamo venuti a scoprire che dovevano asfaltare due vie più in là della nostra. Via già rifatta dieci anni prima».
Infine, la conclusione alla quale sono arrivati i cittadini di via Cesare Rossi: «Permane il dispiacere di essere dimenticati da un Comune che dovrebbe ricordarsi anche degli ultimi... Sì, l’ultima via del comune», conclude Christian Macca.
Più volte i residenti del quadrante sud ovest della provincia di Reggio Emilia hanno lamentato di essere dimenticati.
Sono sul piede di guerra, infatti, i cittadini che si sono riuniti in più comitati che abitano tra San Bartolomeo, Codemondo e nella zona più a ovest della provincia, incastonata “tra Quattro Castella, Bibbiano e Cavriago”.
I residenti, nel tempo, hanno evidenziato molte criticità che riguardano più temi: la viabilità e i pericoli delle strade al primo punto. E chiedono di essere ascoltati, dopo numerosi appelli, raccolte firme che si sono susseguite anno dopo anno e manifestazioni. Tra i temi caldi, a Codemondo, ad esempio, c’è quello di via Freddi, una strada comunale ormai trasformata in tangenziale. Sono perentori i cittadini sul traffico che si riversa su questa via.
La frazione è diventata un crocevia di pendolari, provenienti dalla Val d’Enza, dalla montagna e dalla parte ovest della provincia, dove le strade comunali e residenziali sono diventate delle tangenziali. Inoltre, in via Freddi sorge anche un plesso scolastico. Un’altra strada, che diventa alternativa al blocco che si forma all’altezza di Rivalta, è via Ghiarda. l