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Più di 70 reggiani hanno chiesto aiuto allo sportello legalità e giustizia

Serena Arbizzi
Più di 70 reggiani hanno chiesto aiuto allo sportello legalità e giustizia

In dieci mesi 89 consulenze prestate a 73 persone che si sono rivolte all’ufficio

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Reggio Emilia Lo “Sportello Legalità e Giustizia”, da marzo a dicembre, ha totalizzato 73 utenti per un totale di 89 consulenze, perché alcune persone hanno chiesto più appuntamenti. «Si avverte un bisogno collettivo di ascolto da parte dei cittadini», afferma il coordinatore dell’ufficio, il giurista Elia Minari, fondatore nel 2009 dell’associazione antimafia Cortocircuito. «Sono stati segnalati diversi fatti ed episodi di rilievo, sintomatici della presenza delle mafie. Inoltre, sono state attenzionate operazioni sospette e altre vicende di illegalità. Abbiamo approfondito diversi casi, per dare un contributo concreto contro le mafie e altri fenomeni criminali».

Lo Sportello è promosso dal Comune insieme all’Ordine degli Avvocati, alla Fondazione Manodori e alla Regione. L’ente gestore è l’associazione Cortocircuito, che nei 14 anni di attività ha realizzato inchieste e approfondimenti sulla 'ndrangheta. Lo Sportello raccoglie segnalazioni e richieste di aiuto o consulenza provenienti da imprenditori, artigiani, professionisti e altri cittadini sui temi della legalità, in particolare in relazione a fenomeni di usura, criminalità organizzata e altre situazioni di illegalità. Lo Sportello consente di affiancare i cittadini, trasmettendo vicinanza istituzionale e supporto. Lo staff è formato da collaboratori esperti di criminalità che studiano da anni il fenomeno mafioso presente a Reggio e le dinamiche per penetrare il tessuto socioeconomico reggiano.

«Dalle recenti inchieste giudiziarie e da diversi colloqui avvenuti presso lo Sportello – prosegue Minari – emerge l’esigenza di informare i cittadini sui rischi connessi all’apparente guadagno promesso da soggetti contigui ad ambienti di illegalità. Purtroppo, l’impatto della crisi economica generata dalla pandemia permette alla criminalità organizzata di essere più appetibile. Occorre prestare maggiore attenzione ai soggetti con cui si intende iniziare affari e conoscere i rischi connessi a certe scelte imprenditoriali».

Dai colloqui di consulenza emergono in particolare alcuni filoni di approfondimento. Diversi utenti hanno confidato varie vicende attinenti al contesto sociale del “dopo Aemilia”. Queste dichiarazioni, da una parte, confermano i fatti accertati nel maxi-processo, dall’altra, fanno comprendere l’esigenza di iniziative di formazione sulle nuove dinamiche della criminalità organizzata di tipo imprenditoriale che continua a operare nel Reggiano. Alcuni fatti segnati possono essere inquadrati secondo la definizione di “reati spia”. Inoltre, si sono accesi i riflettori su operazioni immobiliari sospette. Come è confermato anche nelle più recenti vicende giudiziarie, occorre prestare molta attenzione ai fenomeni dell’intestazione fittizia e delle false fatturazioni. Inoltre, lo Sportello ha trattato numerose vicende, non connesse a fenomeni mafiosi, su legalità e giustizia, in alcuni settori economico-produttivi, oltre che nell’ambito dei servizi e in altri contesti. Ogni utente, nelle situazioni in cui era opportuno, è stato guidato in un percorso specifico di segnalazione-denuncia, garantendo massima riservatezza.

«Una maggiore consapevolezza circa gli interessi delle mafie e le modalità adottate da queste organizzazioni criminali può consentire agli amministratori pubblici di improntare la politica locale verso strategie e misure idonee a contenere o limitare il fenomeno mafioso. Inoltre, consente agli imprenditori di riconoscere fin da subito gli indici sintomatici della presenza di capitali mafiosi, accordi commerciali poco limpidi e offerte di credito particolarmente convenienti, prima che sia troppo tardi per salvaguardare l’attività economica. Le organizzazioni criminali stanno investendo in nuovi affari e offrono liquidità a imprenditori in crisi avvicinandosi a imprese in difficoltà».

Lo Sportello ha anche organizzato incontri di sensibilizzazione e formazione che hanno avuto come ospiti, ad esempio, Francesco Caruso, già presidente del Tribunale di Bologna e di Reggio, che è stato presidente del Collegio di “Aemilia”, oltre al giudice Michele Corradino, presidente di Sezione del Consiglio di Stato e lo stesso Minari. Gli eventi hanno coinvolto diverse centinaia di persone. Gli utenti dello Sportello presentano caratteristiche eterogenee, per occupazioni lavorative, età e contesto sociale. Si sono rivolte allo Sportello anche persone qualificate che esercitano o hanno esercitato, professioni di rilievo nel tessuto economico, ad esempio nel settore bancario e delle libere professioni, oltre a lavoratori di imprese ed enti pubblici. L’accesso all’ufficio permette ai cittadini di conoscere i propri diritti e gli strumenti di tutela messi a disposizione da ordinamento giuridico, enti pubblici, sindacati e associazioni di categoria.

«Questa consapevolezza fa sentire le persone meno isolate e favorisce la scelta verso un percorso incentrato sulla legalità, rifiutando percorsi alternativi che alimentano il malaffare – conclude Minari – Le consulenze offerte dallo Sportello permettono agli utenti di orientarsi verso scelte corrette e allontanarsi da situazioni opache. L’ufficio fa conoscere i diritti e orienta i cittadini verso scelte più opportune e corrette». Ogni cittadino può contattare lo Sportello via sms al 388.4821210.