Nuovo primario di Oncologia a Reggio Emilia, bufera sul bando. Marchesi: «Regole da rispettare»
Il campano Fabozzi vince il concorso di Oncologia. Solo terzo il reggiano Giunta. L’appello accorato di una paziente: «Non lasciatevi scappare certi professionisti»
di Chiara Cabassa
Reggio Emilia Il nuovo primario di Oncologia ha un nome, e non è quello che molti reggiani si auguravano. Il bando per la nomina del nuovo direttore della struttura di chirurgia oncologica del’Ausl-Irccs di Reggio Emilia è stato vinto dal dottor Massimiliano Fabozzi, campano, proveniente dall’ospedale di Pagani, in provincia di Salerno. Il dottor Alessandro Giunta, reggente del reparto da due anni dopo il grave malore accusato dal predecessore Valerio Annessi, considerato fino all’ultimo il candidato con le maggiori probabilità di spuntarla sugli altri, si è invece piazzato al terzo posto preceduto da Massimiliano Fabozzi e da Sandro Maria Zonta.
E mentre volano gli stracci all’interno della sanità reggiana, con le associazioni onlus e i colleghi che si appellano a una continuità non rispettata, la direttrice generale dell’Ausl Cristina Marchesi si attiene ai fatti, non senza spendere parole di apprezzamento per il dottor Giunta.
«Non leggo la reazione scaturita dall’esito del bando come una levata di scudi. Vedo invece una comunità che si stringe intorno a un medico stimato e apprezzato. Una comunità convinta che doveva essere riconosciuto e “premiato” il suo impegno. Impegno peraltro riconosciuto anche dalla direzione dell’Ausl. E anche noi manifestiamo assoluta solidarietà al dottor Giunta. Ma come pubblica amministrazione dobbiamo anche rispettare le regole».
Quelle di un concorso che non è andato come tanti medici e più di un’associazione avrebbero voluto. Puntando il dito anche sui criteri di valutazione: trenta punti calcolati in base al curriculum e settanta relativi al colloqui.
«Le regole sono queste – dice Marchesi – e la commissione in ogni concorso è sovrana. La commissione di valutazione si è riunita secondo i criteri previsti dalle legge, va da sé che si è svolto tutto in maniera trasparente». «Restano – aggiunge la dottoressa Cristina Marchesi – l’affetto e la stima verso un nostro grande professionista e posso capire chi non ha gradito il risultato del concorso che è stato diverso da quello da molti auspicato». Anche dai suoi pazienti.
«Sapendo che il dottor Giunta non è più il responsabile della chirurgia oncologica del Core e che probabilmente se ne andrà dal nostro ospedale – ci ha scritto Renza Capiluppi – provo un profondo dispiacere. Il nostro ospedale non può perdere altri professionisti di questo valore. Anni fa fui ricoverata in questo reparto allora diretto dal dottor Pedrazzoli, fui curata con competenza e anche tanta umanità e ricordo ancora quella magnifica équipe, alcuni di loro sono in pensione. Ricordo le pazienti che erano state operate dal dottor Giunta... Mi sono sentita protetta, non riesco a trovare altre parole e voglio concludere queste mie righe facendo la richiesta anche alle autorità sanitarie e anche del Comune affinché questo ospedale che era una eccellenza torni ad esserlo e non si lasci sfuggire certi professionisti».
Una domanda sorge spontanea. Per quali motivi ora il dottor Alessandro Giunta dovrebbe restare? «Non ho motivo di pensare – conclude Marchesi – che Giunta scelga di allontanarsi da Reggio Emilia. Ma è anche vero che ognuno ha il diritto di scegliere il proprio futuro professionale in assoluta autonomia». Subbuglio e malumori. Regole e trasparenza. Rispetto per l’esito del concorso ma anche tanta amarezza per un’occasione probabilmente perduta. E c’è chi, sui social, va oltre... o parte da lontano. Come Corrado Zanni, ex primario di Chirurgia all’ospedale Magati di Scandiano. «A proposito del nuovo primario – questo il post pubblicato ieri sulla sua pagina Facebook – proviene dalla Campania, una delle ultime regioni governate dal Pd; i voti del sud fanno comodo. Chi ha orecchie per capire...».l