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Bagnolo piange Gabriele: «Ci lascia in dono la sua felicità»

Bagnolo piange Gabriele: «Ci lascia in dono la sua felicità»

Tutto il paese al funerale del 15enne morto per una malformazione al cuore

19 gennaio 2023
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di Nicolò Valli

Bagnolo «L’amore conta, conosci un altro modo per fregar la morte?», canta il rocker reggiano Luciano Ligabue in una delle sue più celebri canzoni. Gabriele Persano di amore ne ha dato tanto, perché tanta era la sua gioia di vivere, nonostante il problema cardiaco che aveva caratterizzato la sua esistenza sin dalla nascita. E tutto l’amore che nei suoi 15 anni di vita ha dato agli altri, amici, parenti e semplici conoscenti, gli è stato manifestato nella mattinata di ieri, in occasione del funerale. Alle 11 la chiesa San Francesco da Paola di Bagnolo, nel cuore del paese, è ancora vuota. Sul sagrato, però, due ali di folla aspettano il carro funebre, che arriva puntualmente qualche minuto dopo.

I primi applausi verso la bara bianca di Gabriele vengono però presto gelati dal dolore della famiglia, che segue a piedi, a poca distanza. Difficile immedesimarsi nel dolore della madre Silvia, sorretta dal marito Salvatore e dagli altri famigliari in lacrime per la scomparsa del ragazzo, figlio unico.

Ancora più difficile entrare nella casa di un Signore che ha privato loro, a soli 15 anni, del dono più bello, e non interrogarsi su una fede che nonostante tutto rimane salda. Sulla bara ci sono due maglie: quella della Juventus e del Sassuolo Calcio. Quest’ultima è firmata da tutti i giocatori e consegnata alla famiglia direttamente dal segretario del club neroverde, Andrea Fabris. Gabry, come lo chiamavano gli amici, andava infatti spesso a vedere le partite di serie A allo stadio, sistemandosi proprio dietro le panchine, in quello che è il settore riservato ai diversamente abili. I compagni di classe del Convitto Corso di Correggio hanno preparato piccoli cartelloni e addobbato l’ingresso della chiesa di palloncini. Qualcuno si abbraccia, qualcuno piange, per molti di loro è il primo impatto con il lutto. «Assieme a Silvia e Salvatore abbiamo concordato il capitolo della Lettura del Vangelo, il 19 di Giovanni, soprattutto per il dialogo sul calvario tra un figlio e una madre – dice il parroco di Bagnolo, don Guerrino Franzoni –. Immedesimandomi in Gabriele, mi verrebbe da dire: forse non sono stato il figlio che vi aspettavate, ma voi siete la famiglia che ogni figlio vorrebbe avere». Poi, rivolgendosi ai genitori sofferenti, don Franzoni afferma: «Gabriele vi direbbe: mamma, papà, missione compiuta. Non sono mai stato un ragazzo triste, stanco sì ma senza essere infelice. Accogliere ed amare sono i due verbi che lui ci lascia in dono». Il prete legge poi un brano del teologo Ermes Ronchi incentrato su uno dei più grandi misteri della vita terrena. «Quel giorno che incontreremo il Signore faccia a faccia gli chiederemo: Perché? Allora Dio ci chiederà perdono, e toccherà a ogni genitore ferito asciugare le Sue lacrime». Prima che il carro funebre si avvii per il cimitero vengono lanciati al cielo tutti i palloncini bianchi e anche quelli con il nome di Persano che, per citare lo stesso don Giancarlo, «ora è libero di giocare, cucinare ed essere chierichetto». La madre, all’uscita, ha avuto un piccolo malore, l