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Il report

A Reggio Emilia quasi l’80% degli adolescenti soffre di ansia per la scuola

A Reggio Emilia quasi l’80% degli adolescenti soffre di ansia per la scuola

Il nuovo report regionale ha coinvolto 1.539 studenti della nostra provincia. Il 27,2% dei giovani richiede un supporto psicologico a causa di questo disagio

19 gennaio 2023
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Reggio Emilia. Un rapporto problematico e conflittuale con la scuola, dove i giovani si mostrano ansiosi, annoiati e insicuri, mentre in famiglia trasformano i propri sentimenti in fiducia, rabbia e gioia. Con gli amici, invece, le sensazioni dominanti diventano gioia, fiducia e attenzione verso i più fragili. È il ritratto che emerge dalla rilevazione effettuata dalla Regione Emilia-Romagna sugli adolescenti tra gli 11 e i 19 anni, al centro del report – il terzo di una rilevazione periodica svolta dall’ente - “Tra presente e futuro. Essere adolescenti in Emilia-Romagna nel 2022”, che ha coinvolto oltre 15mila studenti residenti in regione, di cui 1.539 (pari al 10,2%) in provincia di Reggio Emilia. L’indagine è stata presentata nei giorni scorsi dall’assessore al Welfare, Igor Taruffi, durante la riunione congiunta delle commissioni Cultura, politiche per la Salute e Parità, e ha esplorato molteplici aree che consentono di comprendere pienamente il vissuto e gli stili di vita della realtà adolescenziale e di raccogliere informazioni utili a interpretarne i bisogni in aree diverse, concentrandosi particolarmente su aggressività, cura di sé e futuro emersi in maniera prepotente nelle precedenti rilevazioni.

La situazione a Reggio

Prima di analizzare il cuore dell’indagine, alcuni numeri che inquadrano il contesto reggiano. Nella fascia 0-14 anni, nella nostra provincia ci sono 74.136 persone (il 14% della popolazione totale, mentre più ridotta è la popolazione nella fascia 15-19 anni (26.441) e 20-24 anni (26.292), il 5% sul totale in entrambi i casi. Nello specifico del target della ricerca, tra gli 11 e 19 anni troviamo 48.419 reggiani (25.187 maschi e 23.232 femmine), che rappresentano l’8,1% della popolazione totale. In questa fascia, 5.703 sono gli stranieri residenti, con un’incidenza dell’11,8% sul totale.

I numeri del report

Tra i dati più rilevanti il 77,4% degli intervistati indica l’ansia associata alla scuola, seguita dall’insicurezza (48,9%) e dalla tristezza (33,3%). Il 68,2% degli adolescenti ritiene che lo stress influisce sulla loro salute, mentre il 27,2% dei giovani richiede un supporto psicologico a causa di questo disagio. Nonostante più della metà dei ragazzi trascorra oltre 4 ore al giorno davanti ad uno schermo, il 45% degli intervistati pratica sport per più di 4 ore alla settimana, rimane invece la preoccupazione per il 26% di giovani che non pratica alcuna attività sportiva. Scarsi gli episodi di bullismo e prevaricazione osservati direttamente dal campione intervistato, mentre i temi che influenzano la salute sono principalmente riferiti alla dimensione relazionale. Solo in seguito entrano in gioco i comportamenti legati al rapporto con il corpo come il fumo, l’alcol, la sedentarietà, l'abuso di farmaci e l'alimentazione. Nonostante più della metà dei ragazzi trascorra oltre 4 ore al giorno davanti allo schermo, il 45% degli intervistati pratica sport per più di 4 ore alla settimana. Preoccupazione per il 26% di giovani che non pratica alcuna attività sportiva.

Prevenzione e diritti

Molto interessanti, poi, i temi su cui i ragazzi vorrebbero che la scuola facesse prevenzione: al primo posto c’è la violenza di genere, indicata da quasi due terzi dei ragazzi, seguita dalla salute mentale, dall’educazione sessuale, dal consumo di sostanze e dall’educazione ambientale. Importante la propensione a inquinare meno l’ambiente che diminuisce al crescere dell’età passando dal 73,7% del gruppo dei più giovani (11-13 anni) al 53,1% nella fascia dei più grandi (18-19 anni). Per quanto riguarda i diritti civili, si legge che solo il 63% dei ragazzi di origine italiana è favorevole a dare la cittadinanza a chi ne è privo, valore che tra i ragazzi di origine straniera si attesta al 73%. La polarizzazione tra italiani e ragazzi di origine straniera si inverte per quanto riguarda la parità di genere con i primi molto favorevoli (90%) e i secondi un po’ meno propensi (77%).

Il commento

Per l’assessore Taruffi la ricerca «che non vuole fornire risposte ma fotografare la situazione esistente» ha un valore peculiare nel rappresentare le ansie dei giovani, «quasi sempre legate alle incertezze sul lavoro. Questo approccio da parte dei ragazzi e la conseguente richiesta di stabilità lavorativa, contrasta enormemente con la narrazione fatta in questi ultimi anni sulla flessibilità quale protagonista della società attuale». Per Taruffi, «insicurezza, stress e disagio sono campanelli d'allarme preoccupanti e dovrebbero muoverci ad interrogarci sul mondo e la società che stiamo lasciando in eredità ai nostri figli». l

A.V.

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