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Arrestati i complici del rapinatore di Veggia. Il benzinaio gambizzato: «Soddisfazione per lo Stato»

Arrestati i complici del rapinatore di Veggia. Il benzinaio gambizzato: «Soddisfazione per lo Stato»

Achille Molinaro è ancora a casa del lavoro dopo il ferimento

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Casalgrande «Imparo da lei le novità investigative, non ne ero ancora a conoscenza. Possiamo dire che è una piccola soddisfazione per me e anche per lo Stato italiano».

Achille Molinaro ha visto la morte in faccia. Vita tranquilla, onesto cittadino e lavoratore, la sua quotidianità è stata stravolta il 12 settembre del 2022, quando una colluttazione con il bandito Salvatore Rizzo che provava a rapinarlo a pochi passi dalla filiale Bper di Veggia, terminò con un colpo di pistola al ginocchio sinistro.

Un evento che scosse tutta la comunità casalgrandese e che raramente, per modalità ed esecuzione, si ricorda sul nostro territorio.

Da quel momento l’arrivo dell’ambulanza, l’intervento all’ospedale di Sassuolo, il ricovero durato una trentina di giorni e la lunga convalescenza che a oggi, ben quattro mesi dopo, non è ancora terminata.

Il distributore Ener Fuel, dove Achille lavora come dipendente, lo aspetta adesso a braccia aperte. «Ho chiuso la pratica dell’infortunio lo scorso 10 gennaio – afferma – sono in attesa della visita medica aziendale che avrei già dovuto fare, ma che ho dovuto fare slittare per un problema alla mia autovettura. Vediamo quando mi chiameranno e solo in quel momento capiremo quando potrò effettivamente tornare operativo. In ogni caso, ormai ci siamo».

Molinaro, 53 anni e una residenza al confine tra Veggia e Sassuolo («Ma sono reggiano, la mia casa è al di qua del cartello che separa i due paesi», afferma con orgoglio) scalda comunque i motori. Per uno appassionato al suo lavoro, a cui si è avvicinato circa cinque anni fa dopo altre precedenti esperienze professionali, è stata dura rimanere così tanto tempo fermo. I pomeriggi in casa non facevano altro che ricollegarlo a quello che gli era accaduto. Con coraggio e forza di volontà, Molinaro è comunque ripartito.

«Attendo con impazienza l’idoneità – confida –. Ho dovuto fare fisioterapie aggiuntive alle Terme della Salvarola, a circa tre chilometri da Sassuolo, consigliatemi dall’Inail. Nel frattempo mi hanno sostituito sul posto di lavoro i miei colleghi, che ho sentito frequentemente e che mi hanno incoraggiato a non mollare».

Impossibile, in ogni caso, non ripensare a quanto avvenne quella sera davanti alla filiale Bper di Veggia, dove era andato a versare il guadagno della giornata equivalente a 3.500 euro. Un bottino da fare gola al malvivente sassolese, che ha approfittato della zona isolata e dell’orario notturno per passare all’azione con l’aiuto di due complice ora arrestati.

Troppo forte la paura e l’impatto emotivo per fare improvvisamente tabula rasa. «Non riesco a togliermelo dalla testa – dice il benzinaio – ci sono clienti che non vedo da cinque mesi e che mi capita di incontrare per strada. Se anche non ne parlo io, me lo ricordano loro e fa sempre un certo effetto».

«Tornerò a camminare» disse all’indomani della rapina dal letto di ospedale di Sassuolo. Scommessa vinta: oggi Achille Molinaro, dopo l’intervento chirurgico e la convivenza con le stampelle, è tornato fisicamente quello che era prima.

Le tante ore di fisioterapia hanno dato il proprio esito: merito della sua forza di volontà, indubbiamente, ma anche della vicinanza della famiglia (ha un fratello e due sorelle) che l’ha sostenuto in questi momenti complicati. Dal passato non si può fuggire, ma indubbiamente una brutta parentesi può essere archiviata con un occhio speranzoso all’oggi e soprattutto al domani. «Non vedo l’ora di tornare a fare quello che facevo prima», conclude. 

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